Terme a Jesolo, ecco il progetto

Il promotore Ferro: «Svolta necessaria per un turismo di qualità»
Lo stabilimento termale che dovrebbe sorgere al posto della Croce Rossa
Lo stabilimento termale che dovrebbe sorgere al posto della Croce Rossa
 
JESOLO.
Terme, c'è il primo progetto. Il Comitato per le terme a Jesolo, fondato da Claudio Ferro, preme sull'acceleratore e cerca di preparare il terreno per il futuro stabilimento che potrebbe rappresentare una svolta per il turismo jesolano. La proposta è quella di sviluppare lo stabilimento sul terreno della Croce Rossa, di fianco all'ospedale e davanti al mare.
 Con la possibilità di usare l'acqua marina per le cure specifiche nell'ambito della talassoterapia. Il progetto è stato redatto dall'architetto Gino Malacarne dell'Università di Bologna, tra i relatori dell'ultimo convegno sulle terme a Jesolo promosso dal comitato. «E' oggi più che mai giunta la necessità per Jesolo di allinearsi con le grandi città di tradizione termale, nel Mediterraneo e nell'Europa più in generale - dice Ferro - e garantire un'offerta turistica e di benessere, che va oltre l'attività di balneazione stagionale. Partendo da questi dati storici- aggiunge- proponiamo l'inizio di un percorso che sviluppi un progetto di un polo termale, talassoterapico e del benessere in sinergia con le attività ospedaliere che riteniamo debbano specializzarsi nel campo della riabilitazione e dell'ortopedia guardando agli sviluppi del turismo sanitario, e quindi prepararci ad offrire in questo mercato dei servizi certificati di qualità diventando elemento di attrazione turistica. L'area della Croce Rossa risulta fondamentale e unica nel territorio jesolano: la posizione baricentrica assieme all'ospedale a conclusione del percorso verso il mare del futuro central park, la sinergia per le cure riabilitative, la presenza dell'unico edificio storico di Jesolo di una certa valenza architettonica, la facilità del pescaggio della risorsa «acqua talasso». Il progetto cerca di coniugare la bellezza di questo luogo e l'edificio storico della Croce Rossa, ex colonia degli anni '20, che nella sua bellezza e semplicità formale genera il progetto. Si è cercato di costruire una corte aperta verso l'acqua, un teatro marino, che ha come scena fissa il mare». Ora la parola spetta a Comune e Regione.  

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