Tenta di bruciare la madre convalidato l’arresto

Renato Santin ammette di aver gettato benzina sul balcone, ma si giustifica: «Un gesto dimostrativo, non volevo far male». Nove anni fa un precedente
Di Giorgio Cecchetti
La palazzina di Viale Vespucci 5.
La palazzina di Viale Vespucci 5.

Resta in carcere con l’accusa di tentato omicidio il 58enne mestrino Renato Santin, che è accusato di aver bagnato con la benzina la madre 85enne e di averle dato fuoco nell’alloggio di viale Vespucci 5. L’anziana donna è già stata dimessa dal’ospedale con una prognosi di 30 giorni, dopo essere stata ricoverata all’Angelo per due giorni (a preoccupare era anche l’avanzata età).Ieri l’indagato, difeso dall’avvocato padovano Violetta Messi, ha sostanzialmente ammesso, pur cercando di giustificare quell’improvviso impulso che lo ha spinto a lanciare la benzina che aveva in una piccola tanica. Il giudice veneziano delle indagini preliminari Barbara Lancieri, però, ha ritenuto che Santin debba rimanere in carcere, convalidando l’arresto e credendo più alla versione dei carabinieri sulla scorta delle dichiarazioni della donna.

Ma ci sarebbero due circostanze importanti che il giudice cita nella sua ordinanza, che l’avrebbero convinta a non concedere neppure gli arresti domiciliari all’indagato. Prima di tutto un precedente, sia pure risalente a nove anni fa (era il 2005): Santin, sempre per questioni di soldi, avrebbe incendiato l’auto che lui stesso aveva venduto ad un acquirente perché ancora lo doveva pagare per l’acquisto della macchina. In secondo luogo, se gli fossero stati concessi gli arresti domiciliari sarebbe finito nella casa in cui abita con la sua compagna, coindagata assieme a lui per resistenza, visto che secondo i carabinieri i due avrebbero cercato di evitare il suo arresto quando i militari si sono presentati nella loro casa.

Ieri l’indagato ha sostenuto di non aver lanciato la benzina contro la madre ma di averla sparsa sul balcone da dove lei era affacciata. Insomma, voleva essere nelle sue intenzioni un gesto dimostrativo - questa la parola che avrebbe usato per definirlo - e non avrebbe avuto intenzione di fare del male alla madre, alla quale sarebbe affezionato. Lui era arrivato sotto casa di lei, in viale Vespucci, assieme alla convivente e con sé - ha raccontato - aveva un piccola tanica di benzina, che solitamente usa in giardino per dare fuoco alla legna che utilizza nel suo barbecue . Con la madre avrebbe litigato quella sera per questioni di eredità, ci sono immobili intestati a lui, all’anziana donna e alla sorella e avrebbe contestato loro di non versargli la parte degli affitti che a lui spetterebbero e che le due incassano in seguito alla locazione dei locali di proprietà comune. Il difensore forse ricorrerà al Tribunale del riesame.

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