Tensione infinita tra Rsu e Avm Dialogo ok se si riparte da zero
Disponibili al dialogo, ma senza la pistola puntata sulla tempia.
È questa l’immagine usata ieri dai portavoce delle Rus Trasporti per descrivere il rapporto che c’è stato fino ad adesso con l’azienda Avm. E così, mentre gli avvocati delle Rsu studiano la risposta della Commissione di garanzia che sembra aver conferito legittimità alla riorganizzazione dell’azienda, le Rus rilanciano un confronto a condizione che la partecipata ritiri le decisioni già prese. «L’attacco da parte dell’azienda che i dipendenti stanno subendo è un pretesto per mettere mano al mondo del lavoro» hanno spiegato al Deposito Pertini Guido Scarpa (Cisl Rsu), Cristiano Milani (Filt Cgil Rus), Matteo Serena (Ugl Aft) e Alessandro Bastianello (Faisa Cisal) «L’azienda sembra che continui a svalutare i nostri sforzi e a metterci contro le persone, utilizzando anche pagine Facebook come Sciopero dell’abbonamento Actv dove spesso emergono delle pure fantasie su di noi». Tra i disagi, quello di essere sempre di più bersaglio della gente che subisce i disservizi causati dalla riorganizzazione voluta dall’azienda. «Mercoledì sulle 13 nella linea 7 un collega è arrivato tardi a P. Roma per un guasto ed è stato aggredito verbalmente. Ha avuto un attacco di ansia e, pur tremando, ha continuato a lavorare» raccontano «In molti capolinea non ci sono servizi igienici e, in zona rossa e arancione, non è possibile nemmeno utilizzare un bar. Le donne sono quelle che risentono di più, ma vi sembra un modo di lavorare stare ore senza una toilette?».
La lista è lunghissima e la rabbia è tanta. Una a una le Rsu smontano «le bugie»: su 30 giorni di ferie, ne possono scegliere solo 5 perché le altre sono imposte; il tempo per mangiare è di 10 minuti; lo stipendio è massimo 30 mila euro lordi; l’orario è più di sette ore e non quattro; sul Ponte della Libertà passano 10 volte e non 5 e altri. «Abbiamo chiesto un contratto di solidarietà per tutti» dicono «Perché noi dobbiamo vederci diminuire lo stipendio quando i vertici non si sono tolti un euro?». —
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