Telecamere pubbliche e private unite nella lotta alla criminalità

BIBIONE
Dopo mesi di trattative prende il via il sistema di videosorveglianza partecipata e integrata, che attraverso una speciale convenzione permetterà alla Polizia locale di Venezia e alla Questura di Venezia di entrare in possesso delle immagini delle telecamere private nell’eventualità di un’inchiesta, su determinati reati. Questa iniziativa è stata presentata ieri alla delegazione di Bibione e vede i comuni di San Michele e Fossalta, uniti da anni in convenzione, i primi a partire nella Città metropolitana di Venezia. Come annunciato dal capo della Polizia locale veneziana, Marco Agostini, sono almeno 14 i comuni in cui la videosorveglianza partecipata prenderà il via prossimamente, mentre altre due amministrazioni hanno chiesto di far parte di questo progetto.
I comuni di San Michele e Fossalta di Portogruaro sono già dotati di 60 telecamere, ma con questo sistema si punta a ottenere la collaborazione di almeno 60 privati dotati di impinati simili. Con Polizia locale di Venezia e Questura potrebbero interagire oltre 100 telecamere solo in questi due territori, i più a nord del veneziano. Le telecamere possono essere collocate da residenti, commercianti o consorzi, come la Bibione Spiaggia, che ha siglato la convenzione proprio ieri pomeriggio, con la firma del suo presidente Gianfranco Prataviera, forte del fatto che dal luglio 2020 sono state installate 16 telecamere in tutto su 4 postazioni, per una spesa di 50 mila euro. La spesa per l’installazione delle telecamere spetta al privato, mentre la manutenzione ordinaria la paga il Comune. L’amministrazione quindi provvederà alla manutenzione ordinaria delle telecamere di Bibione Spiaggia, e non è poco. Una volta installata la telecamera si può fare la richiesta di convenzione con la Polizia locale e dopo la firma viene ceduto il diritto delle immagini alla forza pubblica. All’esterno il raggio di inquadratura non deve superare il metro e mezzo.
Ha partecipato alla presentazione del progetto il questore di Venezia Maurizio Masciopinto. «I grandi progetti nascono nei territori più piccol», ha ricordato, «la sicurezza è come un puzzle, dobbiamo cercare e trovare il tassello che manca. Bibione diventa un modello da esportare. Peccato solo ci sia una reazione avversa all’innovazione».Il comandante della Polizia locale William Cremasco ha aggiunto che i decreti sicurezza hanno dato il via libera a queste forme di collaborazioni tra privati e forze pubbliche. «Il nostro progetto parte più di un anno fa, quando il consiglio comunale e la giunta», ha detto Cremasco, «hanno recepito la bontà dell’iniziativa. Ho tediato molto il questore sul progetto, ma alla fine ce l’abbiamo fatta».«La videosorveglianza partecipata e integrata», ha detto infine il sindaco, Pasqualino Codognotto «è la più interessante forma di evoluzione sulla prevenzione dei reati tra i privati che hanno manifestato interesse a siglare la convenzione ci sono commercianti, ristoratori, albergatori e stabilimenti. Bibione si catapulta così nel futuro». —
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