«Taxi a Venezia solo pagando in contanti»

Pagare una corsa in taxi acqueo a Venezia con il bancomat o la carta di credito? Un’impresa quasi disperata, perché i tassisti veneziani vogliono essere pagati solo in contanti. Questo almeno è quello che rileva, sulla base della propria recentissima esperienza personale - nei giorni della Biennale Architettura - un grande imprenditore italiano come Adolfo Guzzini, titolare della iGuzzini, che produce apparecchi di illuminazione per interni e per esterni ed è oggi la prima azienda italiana del settore illuminotecnico, e una delle più importanti d'Europa, con sede centrale è a Recanati. E il suo civile appello perché la situazione cambi è rivolta anche a un collega , oltre che sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, perché la situazione cambi, come già accade nelle principali città italiane ed europee.
Dottor Guzzini, ci racconti la sua esperienza con i taxi veneziani di questi giorni.
«Normalmente, quando vengo in una città meravigliosa come Venezia e scendo in un albergo a San Marco, uso anche i vaporetti, ma in questi giorni della vernice della Biennale Architettura, tra il 23 e il 27 maggio, ero qui per lavoro, avendo tra l’altro sponsorizzato anche il Padiglione Italia all’Arsenale e anche per questioni di tempo, ho dovuto prendere il taxi parecchie volte».
E come è andata?
«Su sei corse in taxi che ho effettuato, sono riuscito a pagare con la carta di credito solo due volte, all’arrivo e alla partenza. Tutte le altre volte, nonostante le mie insistenze, ho dovuto pagare i contanti e credo che l’uso del Pos sia obbligatorio anche a Venezia per i mezzi di trasporto pubblico non di linea».
Come si sono giustificati i tassisti che non hanno voluto la carta di credito.
«Dicendo che non avevano il Pos a bordo e non si poteva perciò pagare con la carta di credito. Accettavano solo contanti, con un foglietto di ricevuta “volante” fatto al momento. In un caso poi la “macchinetta” era ben visibile a bordo del taxi, e l’ho detto al taxista. E lui mi ha risposto che c’era ma non funzionava. In un altro caso ho provato a prenotare il taxi dell’albergo, chiedendo anticipatamente il pagamento con la carta di credito, ma mi hanno detto dal centralino della cooperativa che allora avrei dovuto aspettare oltre un’ora».
E in albergo, cosa le hanno detto quando ha chiesto di questa “abitudine” delle corse solo in contanti dei tassisti veneziani?
«Si sono messi a ridere».
Lei che ne pensa?
«Che una città internazionale e prestigiosa come Venezia, non dovrebbe avere ancora queste situazioni, quando la moneta elettronica è usata dappertutto. Io capirei il pagamento di un ticket d’ingresso alla città, ma questo tipo di situazioni - e lo dice un imprenditore che ha sempre fatturato tutto - lasciano molto perplessi. Al sindaco Brugnaro al Padiglione Italia ho fatto i complimenti perché la città oggi è più pulita, ma credo che dovrebbe prestare attenzione anche a situazione come queste dei taxi che non fanno bene all’immagine della città».
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