Tav, il dibattito infiamma Spunta la mappa dei rischi

La nuova ipotesi di tracciato per la Tav da Mestre a Trieste fa discutere. il Comune di Venezia insiste nell’opporsi all’ipotesi di tunnel in gronda lagunare per il tratto Mestre-aeroporto. Dall’altra arrivano nuove prese di posizione contro il raddoppio dei binari della linea storica dal Marco Polo verso Portogruaro. L’architetto Fernando De Simone, l’uomo dei tunnel e rappresentante in Italia delle società Norconsult (norvegese) e Tec-tunnel (olandese) che hanno presentato in Regione un progetto di finanza per la realizzazione della Tav, propone il tema della sicurezza del passaggio dei treni nei centri abitati. Usa una cartina del tracciato De Simone per segnalare la preoccupazione: «Ho evidenziato tutte le zone dove l’incendio di un treno merci provocherebbe notevoli danni a persone e abitazioni. Chi vuole potenziale l’attuale linea ferroviaria o realizzarne a fianco una nuova, per far passare 150 treni merci al giorno, ha pensato a cosa accadrebbe in caso di esplosione e incendio di un treno merci? Il disastro ferroviario di Viareggio del 29 giugno 2009 se lo sono dimenticati?».
De Simone rilancia così la sua proposta di tunnel da Marghera al Marco Polo e da qui verso Jesolo, mettendo in collegamento i porti, con la promessa di dirottare su questa nuova linea merci, per metà in galleria, 30 mila tir al giorno. «La nostra è la proposta migliore ma nessuno ci ha ascoltato finora. E’ sostenuta da una finanza di progetto che a 50 euro a tir si ripaga in 10 anni al costo di 5 miliardi. Costiamo meno degli altri progetti».
Provocazione, quella di De Simone? Certo, ma alimenta il dibattito tra enti locali, Regione e commissario Mainardi sul passaggio in galleria verso Portogruaro. Marcon punta i piedi e trova un alleato nell’assessore Chisso che preferisce il tunnel. Venezia ha una posizione risoluta, ribadisce Ugo Bergamo. «Per noi il progetto del tunnel in gronda lagunare non esiste più, contiamo sul confronto con Mainardi per arrivare ad altre soluzioni. Il fatto che il progetto sia all’esame del Cipe non ci allarma».
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