«Tassiamo le prostitute» Jesolo punta al tesoretto

Il consigliere Serafin: «Ci sono diversi casi in Italia, le lucciole emettano ricevuta» Uffici comunali ed esperti al lavoro per cercare di regolarizzare il fenomeno
Di Giovanni Cagnassi

JESOLO. Tassiamo le prostitute. Dopo i casi di lucciole che rilasciano fatture in città come Milano, Bologna, oppure i clienti che chiedono la ricevuta per scaricarla dalle tasse, ora ci prova anche Jesolo. Se in un Comune come Napoli risulta che il 10 per cento delle escort rilascia la ricevuta, nella città turistica dell'Alto Adriatico non dovrebbe essere difficile fare di più e meglio.

Mentre imperversa la polemica sulla lotta alla prostituzione lungo le strade di Jesolo, in maggioranza si sta già pensando a una nuova campagna per la regolarizzazione almeno negli appartamenti. Un fenomeno che si è allargato a dismisura, meno conosciuto rispetto alla volgare prostituzione lungo le strade del lido. Ormai non si contano più gli appartamenti in cui ragazze di ogni nazionalità si offrono per massaggi particolari, senza contare lo stuolo di escort in arrivo per la stagione estiva. Si calcolano circa 200 appartamenti in cui le ragazze fanno “la vita”. Un fatturato potenziale quantificato attorno a uno-due milioni di euro al mese, totalmente sconosciuti al fisco. Luigi Serafin, consigliere della civica “Tutti per Jesolo” ora pensa a una forma di tassazione. «Ci sono prostitute in Italia che già rilasciano regolare ricevuta» spiega «ben venga la lotta alla prostituzione sulle strade di Jesolo, noi siamo con il sindaco Valerio Zoggia in questa battaglia. Ma pensiamo anche a tutte le ragazze negli appartamenti che sviluppano enormi volumi di affari. Visto che si tratta di servizi, equiparabili a massaggi, non sarà difficile classificarli come tali. Abbiamo la possibilità di rintracciarle con un'azione di intelligence, contattando siti, giornali, riviste, il passaparola. Una volta fatto questo, possiamo fare in modo che le ragazze emettano regolare ricevuta come fanno altre colleghe già da tempo. Consulteremo esperti e gli uffici comunali, ma c’è la possibilità di incamerare nuove risorse di cui abbiamo assoluto bisogno. E al contempo il fenomeno sarebbe maggiormente controllato e censito».

Intanto i primi clienti multati dai vigili anche solo per aver parlato con una lucciola si sono rivolti al legale del comitato per i diritti civili Angelo Lorenzon. «Ormai è chiaro» spiega Salvatore Esposito, del comitato «continueremo la battaglia per il ripristino dei fondamentali diritti dei cittadini nel campo della libertà individuale. A livello legale andremo fino in fondo, ma vogliamo precisare che abbiamo il massimo rispetto per i lavoratori della polizia locale di Jesolo, costretti a svolgere un compito tanto ingrato quanto inutile».

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