«Tasse da investire in sicurezza»

Furti e transenne nei cimiteri, il progetto delle imprese funebri

Si raccolgono anche oggi al mercato davanti alla parrocchia di San Giuseppe, in viale San Marco, le firme dei cittadini a sostegno di un progetto per la sicurezza dei cimiteri del Comune di Venezia. È l’associazione imprese funebri veneziane a farsi portavoce dei cittadini che protestano per le condizioni dei cimiteri cittadini, in particolare quelli della terraferma. «Chi frequenta i cimiteri cittadini da anni riscontra come siano a poco a poco lasciati in abbandono, recinti inaccessibili per fabbricati pericolanti, continui furti e scippi, la poca sicurezza per chi frequenta questi luoghi di preghiera e riflessione», spiegano dall’associazione che intendono sollecitare l’intervento di Comune e Veritas, che sovrintendono alle condizioni in cui versano i cimiteri della terraferma. Transenne da anni impediscono l’accesso a parti del cimitero di Mestre e di quello di Favaro, per esempio. Ora qualcosa si è mosso, con un appalto da 226 mila euro per sistemare l’ala storica del camposanto mestrino, transennata da anni. Il progetto dell’associazione delle imprese funebri è a costo zero, viene spiegato. Viene proposto di investire in sicurezza le spese per il trasporto delle salme «Cento euro che il Comune prende ai cittadini per trasportare una salma, tassa assolutamente anti costituzionale oltre che illegittima, visto che il permesso di trasporto salma è un documento rilasciato dallo stato civile e quindi un atto dovuto ad ogni cittadino. Poi 214,90 euro per inumare in campo comune un defunto (il campo comune è lo spazio che il Comune deve riservare ad ogni cittadino, quindi anche in questo caso è dovuto ai cittadini e dovrebbe essere gratuito oltre che fornito di croce o ornamento identificativo uguale per tutti», viene spiegato. Somme che, invece di finire nelle casse comunali, dovrebbero «essere usate per dare un servizio di vigilanza o di guardiania all’interno dei cimiteri del Comune. Altri fondi possono essere trovati tramite l’affitto che il Comune percepisce dalle multinazionali telefoniche che costruiscono le loro antenne nelle aree di rispetto dei cimiteri (Chirignago ad esempio): questi fondi devono essere usati per i servizi cimiteriali», dice l’associazione delle imprese funebri veneziane che ha deciso di sostenere il progetto con una raccolta di firme, tra i cittadini.

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