Tante domande al confronto tra studenti ed ex detenuti

PORTOGRUARO. L’incontro, ristretto a un centinaio di ragazzi del Magistrale Belli e ai loro professori, è stato così intenso che alla fine si è levato un applauso, a suggellare l’intensità di un...
Padova 28 ottobre 2005 G.M. Via Folengo,Inaugurazione ALTRACITTA' Cooperativa sociale ORNELLA FAVERO Presidente di "Granello di Senape" PD ONLUS (VIGATO) inaugurazione cooperativa _altracittà_ -Vigato
Padova 28 ottobre 2005 G.M. Via Folengo,Inaugurazione ALTRACITTA' Cooperativa sociale ORNELLA FAVERO Presidente di "Granello di Senape" PD ONLUS (VIGATO) inaugurazione cooperativa _altracittà_ -Vigato

PORTOGRUARO. L’incontro, ristretto a un centinaio di ragazzi del Magistrale Belli e ai loro professori, è stato così intenso che alla fine si è levato un applauso, a suggellare l’intensità di un confronto particolare. Nell’aula magna dell’Itis Da Vinci quattro, tra detenuti ed ex detenuti del carcere Due Palazzi di Padova,hanno incontrato gli studenti delle classi quarta e quinta del Belli. Si tratta di giovani che stanno seguendo due percorsi formativi ben precisi: quello a indirizzo sociale e quello a indirizzo linguistico.

La diffidenza si è subito dipanata, grazie anche alla sensibilità e all’esperienza della relatrice, Ornella Favero, presidentessa dell’associazione “Granello di Senape”, direttrice del mensile “Ristretti Orizzonti”, una pubblicazione realizzata in carcere a Padova grazie alla collaborazione dei detenuti. «Quello di ieri è stato un incontro emozionante, che ha posto i giovani studenti di fronte a una realtà che nemmeno immaginavano», ha dichiarato al termine di due ore e mezza di dibattito la giornalista Ornella Favero, «devo ringraziare le insegnanti del Belli che hanno organizzato l’attività didattica». Un’attività che purtroppo era ristretta ai soli studenti e agli insegnanti. L’obiettivo, da qui ai prossimi mesi, sarà quello di organizzare un incontro pubblico, aperto a tutti. I giovani sono rimasti molto colpiti dalle testimonianze che i detenuti ed ex detenuti hanno loro illustrato. «Spesso non si riescono a intravvedere segnali di disagio, gli ospiti hanno convinto gli studenti al confronto, per riconoscere le situazioni di rischio», continua la relatrice, «Le domande degli studenti sono state secche e immediate come era giusto che fosse». La curiosità maggiore riguardava il rapporto tra i carcerati e i propri genitori, prima del trasferimento in prigione. Si è parlato anche della vergogna provata per i propri padri e le proprie madri.

L’Istituto Marco Belli da tre anni favorisce il lavoro didattico sulle carceri italiane. Questa iniziativa rientra infatti nella terza edizione di “Portiamo il carcere a scuola” che comprende due tappe: la prima l’incontro con detenuti ed ex detenuti, la seconda la visita degli studenti al carcere Due Palazzi. Anche così si può favorire la formazione. (r.p.)

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