Tamponi all’aeroporto per sette passeggeri su dieci

Sette passeggeri in aeroporto in arrivo da paesi a rischio su dieci si fermano in aeroporto per sottoporsi al tampone. Per gli altri, obbligo entro 48 ore e una lista di nomi consegnati all’azienda sanitaria. E poi, sta al senso di responsabilità di ciascuno affidarsi alle indicazioni fornite dalle compagnie aeree appena arrivati in Italia e seguire le indicazioni a caratteri cubitali fornite nello scalo veneziano. E sono le stesse compagnie, poi, a fornire all’aeroporto (e all’azienda sanitaria) l’elenco dei passeggeri in arrivo dai paesi attenzionati.
Qualche caso limite, tuttavia, non manca. È quanto capitato sabato pomeriggio nello scalo veneziano. E a raccontare l’accaduto è Barbara Fabris, residente a Venezia e di ritorno da un viaggio di lavoro a Parigi. Appena atterrata e ritirato il bagaglio, lei come diversi altri passeggeri del volo hanno seguito le indicazioni e si sono messi in coda in attesa del proprio turno per essere sottoposti a tampone. Già perché da diversi giorni un’ordinanza del ministro della salute Roberto Speranza ha inserito gran parte della Francia fra le aree a rischio per le quali è richiesta una sorveglianza con esecuzione del “test molecolare”.Una misura precauzionale, visti i dati sull’emergenza in arrivo da Oltralpe, con circa ventimila contagi al giorno. Fatto sta che all’aeroporto, oltre alle indicazioni con frecce in bella mostra e cartelloni a caratteri cubitali, in molti sabato pomeriggio hanno tirato dritto. «Eravamo in diverse decine a bordo, tra turisti francesi e italiani di ritorno a casa. E appena una manciata di persone si sono fermate per sottoporsi al test», continua. Del resto, l’obbligo di sottoporsi al tampone dura 48 ore e il servizio offerto dall’azienda sanitaria in collaborazione con Save è un’opportunità che non può certo trasformarsi in una costrizione.—
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