Supermercato Lando pronto al trasloco per lasciare il centro

Noale. La discussione approda in consiglio comunale la nuova struttura sorgerà nella zona di via Coppadoro
NOALE: L' ESTERNO DEL SUPERMERCATO LANDO. 25/02/05 © L. P˜rcile.
NOALE: L' ESTERNO DEL SUPERMERCATO LANDO. 25/02/05 © L. P˜rcile.

NOALE. Lando lascerà il centro di Noale per trasferirsi in zona industriale e si amplierà rispetto all’attuale edificio di via dei Novale. Se ne discuterà martedì in Consiglio comunale (inizio ore 19.30) e il trasloco dovrebbe avvenire in tempi rapidi, diciamo attorno ai due anni; in mezzo, infatti, ci dobbiamo mettere i vari permessi dei soggetti interessati e i lavori di sistemazione della struttura di via Coppadoro (ex Scarpa) che porteranno via dei mesi. A questo punto, il biennio sembra la scadenza più verosimile, anche se la proprietà ha già tutto pronto per sostenere l’investimento nell’aria da tempo. Per il supermercato la strada è tracciata, comunque, e il futuro progetto andrà a inserirsi in una più ampia riqualificazione. L’edificio attuale di Lando è di media grandezza, ovvero meno di 5 mila metri quadrati, e quello nuovo sarà attorno agli 8 mila, di cui 6.040 saranno per la vendita alimentare, 4200 per il magazzino e 1900 per il non alimentare. Ma uno dei punti di forza sarà la bonifica della superficie di via Coppadoro e quanto sarà costruito attorno. Intanto dagli edifici ex Scarpa, ora dismessi, sarà tolto l’amianto, per il nuovo Lando saranno usati materiali per ridurre l’impatto ambientale e sostenibili, avranno l’isolamento termico e acustico, ci saranno caldaie più efficienti, dispositivi per il recupero energetico, un impianto fotovoltaico per la metà del suo fabbisogno, sarà riciclata l’acqua piovana. Insomma, sarà usata la moderna tecnologia. Non solo, perché saranno ricavati dei parcheggi con ingresso da via Pacinotti e dalla stessa via Coppadoro, avranno luci a led e l’asfalto sarà drenante. «La superficie dell’ex Scarpa» spiega l’assessore all’Urbanistica Alessandra Dini «passa da artigianale a commerciale. Si tratta di un intervento già previsto nel Piano d’assetto del territorio (Pat) e avrà benefici anche sui lavoratori e nasceranno delle opere pure per i cittadini».

Alessandro Ragazzo

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