Sul progetto del nuovo collegamento acqueo tra Burano e Montiron il Partito Democratico di spacca

Il progetto
Il Partito Democratico veneziano si spacca sul progetto del nuovo terminal Montiron. Da una parte la segreteria comunale che si scaglia contro lo «spreco di soldi per un servizio inutile».
Dall’altra, il circolo di Burano che parla di un intervento «necessario» per i residenti e dice di «non sentirsi rappresentato» dai vertici comunali. Con un costo superiore ai 10 milioni di euro, nei giorni scorsi sono stati rivelati i dettagli del nuovo collegamento che, tramite lo scavo del tortuoso canale che passa in mezzo alle barene della laguna nord, punta a trovare un interscambio laguna-terraferma alternativo al ponte della Libertà.
Oltre ai timori di chi in questi anni ha curato l’ecosistema di barene in laguna nord, il progetto è stato accolto dalle critiche dell’opposizione, Pd compreso.
«Si è finanziata con ben 178 mila euro la progettazione preliminare di un terminal a Montiron» spiega Oscar Girotto, della segreteria comunale «luogo assolutamente privo di un adeguato accesso e di ogni urbanizzazione». «Perché buttare soldi pubblici su una località non urbanizzata e priva di accessi quando si poteva applicare l’intesa su Tessera che sarebbe stata totalmente a carico di Enac – Save?» aggiunge il segretario Dodi.
Tutti contrari, dunque? Affatto. Ecco infatti la replica del circolo Pd di Burano. «Non comprendiamo come possa essere uscita una posizione del genere da parte della segreteria comunale», la presa di posizione del segretario Alessio Molin «dal momento che la comunità di Burano aspetta da decenni un collegamento con la terraferma e ha sempre privilegiato questo tipo di collegamento, dato che le alternative non si sono mai concretizzate. Aspettiamo con ansia lo studio di fattibilità tecnica economica per vedere come il collegamento è previsto e con che opere. Non è un mandato in bianco, vogliamo capire se l'intervento risponde alle richieste dei residenti su tempi di percorrenza, disponibilità di parcheggi a prezzi contenuti, tipo di opere in laguna».
Infine, l’affondo finale di Molin: «Non ci sentiamo rappresentati da una segreteria che, sapendo di esprimere una posizione opposta alla nostra, non ha sentito la necessità di consultarci preventivamente». —
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