Studenti e locazioni il portale funzione ma va migliorato

Tempo di bilanci per il progetto Study in Venice per favorire la residenzialità degli studenti avviato dall’Università Iuav lo scorso luglio in collaborazione con gli atenei veneziani e il Comune.

Per i promotori i risultati ci sono, ma la sfida L’idea era quella di sfruttare l’assenza dei turisti per offrire agli universitari le locazioni affinché i proprietari non rimanessero senza affitti e gli studenti potessero fruire di immobili migliori di quelli sul mercato e a prezzi calmierati.

Ieri in un incontro online Iuav ha fornito i dati di affluenza della piattaforma, realizzata da Agata (associazione agenzie immobiliari specializzate in locazioni turistiche), dal 15 settembre 2020 al 12 aprile 2021. «Il primo anno è stato di rodaggio» spiega il presidente di Agata Massimo Maccatrozzo «Abbiamo lavorato per due mesi, poi è iniziato il lockdown e quindi la sfida vera per realizzare il progetto è adesso».

Su 163 appartamenti messi online il 75% è stato affittato tramite la piattaforma Study in Venice, il 16% con altri canali e il 9% contratti invece eliminati senza finalizzare. Tuttavia le richieste sono state 1423, molte più degli alloggi disponibili e di una minima parte di studenti che sono circa ventimila a Venezia tra iuav, Ca’ Foscari, Conservatorio e Accademia. All’incontro c’erano Abbav, il rettore Alberto Ferlenga, l’avvocatura civica del Comune e Confedilizia, oltre che a docenti Iuav come Laura Fregolent e Micol Roversi Monaco che ha illustrato le strategie che vengono realizzate negli altri Paesi per incrementare la residenzialità e controllare il proliferare di locazioni. La sfida sarà nei prossimi mesi quando si spera che, grazie anche ai vaccini, l’università riprenda in presenza. —

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