Proteste per il taglio di tre alberi in via del Rigo a Venezia

Continuano le operazioni di abbattimento delle alberature a rischio: picchetto di protesta a Carpenedo: «Vogliamo spiegazioni puntuali»

Marta Artico, Camilla Gargioni

Nuovi tagli degli alberi, questa volta in via del Rigo, a due passi da viale Garibaldi, dove la direzione del Verde ha deciso di abbattere tre pioppi, uno dei quali a ridosso della scuola primaria Enrico Toti. I cittadini si sono mobilitati chiedendo spiegazioni agli operatori e sostenendo che la popolazione andava avvisata per tempo, con un’assemblea.

Spiega Sabina che con il compagno Francesco e la famiglia ha mobilitato i vicini: «Sono spuntati i cartelli due giorni prima che iniziassero l’abbattimento. Quando il signore che risiede davanti ha chiesto la potatura e il taglio gli è stato detto che erano perfettamente sani. Ora hanno i funghi alle radici? Possibile? Non ci fidiamo, ci sembra tutto un gran pasticcio». Il picchetto di protesta è riuscito a far tardare il taglio di qualche ora, qualcuno ha anche chiamato le forze dell’ordine. «Non c’è il tempo di opporsi formalmente e nessuno conosce il piano dei tagli». Ma c’è chi concorda con l’abbattimento, come Gianni Milan, titolare del bar all’angolo di via del Rigo, il quale sostiene che gli alberi erano storti, pericolosi e i piumini creavano problemi agli allergici.

Abbattimento degli alberi in via del Rigo: "Erano sani, non serviva tagliarli"

Nel pomeriggio di ieri, le ditte al lavoro, stavano finendo l’operazione. Sui social è spuntato un nuovo gruppo, che si chiama Alberi a Venezia, dove in tempo reale i cittadini segnalano gli abbattimenti: dal Lifo a Favaro passando per Mestre. E su Change.org è spuntata una petizione online lanciata da Marco Rosasalva “Fermiamo l’abbattimento indiscriminato degli alberi di Venezia”.

«A seguito del tragico crollo di un albero a piazzale Roma» si legge «il Comune di Venezia pare aver intrapreso una campagna di abbattimento indiscriminato degli alberi veneziani senza fornire ai cittadini alcuna spiegazione». E ancora: «Chiediamo che gli alberi di cui è stato deciso l’abbattimento vengano monitorati per un certo periodo e che il loro stato di salute venga accertato da un organo terzo competente».

Laura Latini, del comitato Parco Bissuola, protesta con forza: «Segnalo lo sbigottimento di molti cittadini del nostro comune di fronte a tutti gli alberi che sono stati abbattuti (campo Sant'Agnese, Lido, viale Garibaldi, via del Rigo, Favaro). Si tratta di piante con folte chiome che offrono refrigerio durante le calde giornate estive. C'è una situazione di effettivo ed accertato pericolo per la pubblica incolumità? In caso affermativo, non sarebbe doveroso che le istituzioni e gli organi competenti dessero spiegazioni non solo con un semplice foglio attaccato agli alberi, ma attraverso delle pubbliche riunioni, quartiere per quartiere, per spiegare alla cittadinanza lo stato del patrimonio arboreo nel nostro comune?». E ancora: «Non è il caso anche ora di aprire un proficuo dibattito con la cittadinanza interessata?».

Il consigliere Andrea Martini di Tutta la Città Insieme, è tornato sul taglio: «La battaglia degli alberi testimonia ancora una volta l’inadeguatezza dell’amministrazione. Abbattimenti a raffica, apparentemente senza una logica precisa, dimostrano la mancanza di un piano per il verde che doveva essere da tempo stilato e aggiornato. Le azioni di abbattimento ordinate dall’assessore Zaccariotto nella città storica, al Lido e a Mestre mostrano come si risponda frettolosamente e in modo non corretto. Gli abbattimenti avvengono apparentemente senza un’adeguata recinzione e, per la fretta, sembra in modo poco adeguato. L’azione senza interlocuzione - conclude Martini - genera situazioni di scontro».

In campo Sant’Agnese, i residenti si sono opposti all’abbattimento di due platani, le firme in difesa degli alberi sono diventate trecento.

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