Stroncato da un batterio a 20 anni Mirano piange Parbezul Islam

MIRANO. Un male incurabile lo ha strappato alla vita a soli vent’anni. Un batterio non particolarmente pericoloso, ma che lo ha attaccato in un momento di salute precaria, quando le sue difese immunitarie erano troppo basse per proteggerlo. Parbezul Islam si è spento ieri mattina in un letto del reparto malattie infettive dell’ospedale di Mestre. Al suo capezzale erano corsi il padre, lavapiatti al ristorante Ostaria Nova, la madre e i tre fratelli del ragazzo.
Ieri Mirano si è commossa di fronte alla storia della famiglia Islam, originaria del Bangladesh, arrivata a Mirano una decina d’anni fa in cerca di fortuna, subito ben accolta e integrata nel tessuto sociale miranese, ma che ha continuato a vivere, come molti connazionali, tra mille difficoltà economiche. Parbezul abitava con i genitori e i fratelli in un appartamento comunale della centralissima via Gramsci. Un’integrazione perfetta, un sogno realizzato e uno da realizzare: quello di crescere e studiare in Italia per poi trovare un lavoro. Per questo si era iscritto e frequentava con profitto l’Engim ai Padri Giuseppini, studiando per diventare operatore del legno. Di lui a scuola insegnanti e compagni dicono ogni bene: «Un tipo allegro, solare, trasmetteva serenità».
A Mirano lo si vedeva spesso in biblioteca, con la sorella più piccola, dove passava molto tempo a guardare film, una delle sue grandi passioni, o ascoltando musica e soprattutto dove aveva anche imparato a usare il computer. Persona solare, colpiva soprattutto quel suo sorriso sempre stampato sulle labbra. Anche quando cercava di mantenersi gli studi, soprattutto d’estate, vendendo giocattoli e oggetti per bambini in piazza: li lanciava, facendoli volteggiare nel cielo, luminosi e colorati, dispensando sorrisi a tutti i passanti.
Prima di studiare ai Giuseppini aveva frequentato la scuola media Mazzini, dove aveva imparato l’italiano. In città era conosciuto anche per la sua passione per il teatro: recitava nel gruppo teatrale della scuola e in scena, a detta di molti, era uno dei più bravi. Un paio di mesi fa si è ammalato improvvisamente ed è iniziato per lui e la famiglia un duro e lungo calvario tra Mirano e Mestre. Ricoverato all’ospedale dell’Angelo, ha visto aumentare la vicinanza della città e in particolare di molti amici italiani che lo avevano aiutato in questi anni ad integrarsi, imparare l’italiano, prendere lezioni di informatica.
Purtroppo negli ultimi giorni il male ha preso il sopravvento. Parbezul riceverà l’addio di amici e parenti nei prossimi giorni, forse con una cerimonia civile in una delle sale comunali del commiato. Tra i compagni di scuola c’è già chi sta pensando a una raccolta fondi per la famiglia.
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