Strade gruviera e piazze a pezzi, l’Università ci mette una toppa

Progetto pilota con il Dipartimento di Ingegneria Civile per sistemare al meglio buche e avvallamenti. Primi interventi a Carpenedo e Marghera
Strada dissestata e piena di buche in piazza Carpenedo
Strada dissestata e piena di buche in piazza Carpenedo

MESTRE. Cubetti di porfido che saltano, avvallamenti e buche che mettono a dura prova le sospensioni dei mezzi: lo sa bene chi si sposta ogni giorno per le strade di Mestre e in particolare - per citare uno degli esempi più lampanti - è costretto ad attraversare piazza Carpenedo tenendo entrambe le mani ben salde sul volante. Gli interventi di sistemazione del manto stradale si susseguono, ma come si mette una toppa da un parte arriva il momento di intervenire da un’altra, andando a cercare soldi tra le somme non ancora spese di un bilancio comunale ormai ridotto all’osso.

Il 27 ottobre, meno di un mese fa, sono stati dati in appalto - alla Costruzioni generali Girardini - cantieri per quasi 1 milione e 500 mila euro per rimettere in sesto le strade più disastrate della terraferma, ma poiché è anni che si va avanti in questo modo, la Direzione dei Lavori pubblici di Ca’ Farsetti ha ora pensato di chiedere aiuto a chi può avere una marcia in più per risolvere il problema in modo più strutturale.

Lo stato del selciato in piazza Sant'Antonio, a Marghera
Lo stato del selciato in piazza Sant'Antonio, a Marghera

Gli interventi si sono concentrati negli ultimi dieci anni, e in alcuni casi le pavimentazioni - come si legge nella relazione degli uffici tecnici - hanno richiesto frequenti interventi «senza garantire risultati accettabili in termini di durata nonostante le verifiche preliminari». Perché? Un po’ per l’uso improprio delle pavimentazioni pensate e realizzate come aree da destinare a Zone a traffico limitato (come noto c’è una proposta in tal senso nell’ultimo piano della mobilità riguardo a piazza Carpenedo) e poi usate come strade da tutti, e un po’ a causa di pioggia, neve e gelo, unite al passaggio di auto, camion e autobus.

Ne derivano - ammettono a Ca’ Farsetti - «pesanti disagi alla cittadinanza, rischio di incidenti, rumorosità e vibrazioni agli edifici circostanti». Nasce quindi in questo contesto la volontà di chiedere il supporto dell’Università, in particolare del Dipartimento di Ingegneria civile, edile e ambientale (Dicea) dell’Università degli studi di Padova diretto da Carmelo Majorana per un progetto scientifico di ricerca e sperimentazione per ciò che riguarda «progettazione, costruzione, gestione e manutenzione» delle strade. Una convenzione che al Comune costerà 15 mila euro ma che - questo è l’obiettivo dichiarato - permetterà di risparmiare un bel po’ di risorse per le future manutenzioni.

La collaborazione, in questa prima fase, durerà dieci mesi, e sarà concentrata su tre aree della città: piazza Carpenedo, che rappresenta forse la situazione più critica: piazza Mercato a Marghera, di recente interessata anche dal passaggio del tram; e infine l’area di piazza Ferretto dove, nonostante l’area sia pedonale, vi sono spesso interventi collegati alla rottura di elementi di porfido dell’asfalto. A primavera del prossimo anni dovrebbero arrivare i primi risultati per intervenire in piazza Carpenedo e a Marghera, e successivamente in piazza Ferretto. Se poi, il progetto darà i risultati sperati, potrà proseguire oltre che per le strade in porfido anche per quelle in asfalto.

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