Strade al buio e diffida «Richiesta danni per furti»

DOLO. Federconsumatori all’attacco dei Comuni della Riviera del Brenta e del Miranese che non sistemano la pubblica illuminazione esponendo i propri residenti al pericolo di subire furti e di fare incidenti automobilistici.
Se ci saranno danni a cose e persone Federconsumatori agirà legalmente contro gli enti locali se sarà chiara la causa e l’effetto, in pratica se ci saranno furti o incidenti favoriti dalla mancanza di illuminazione, cosa che nella giurisprudenza appare scontata.
A farsi portavoce del disagio è il referente comprensoriale Alfeo Babato . Babato parte da segnalazioni e stime di disagi dei cittadini nei 17 comuni della zona. «Con delle stime incrociate fra informazioni raccolte negli enti locali e proteste dei residenti», dice Babato, «abbiamo calcolato che oltre 50 strade, in cui vivono quasi 2500 persone, sono perennemente al buio in Riviera del Brenta e nel Miranese. Si tratta di segnalazioni che continuano da anni anche dopo tanti furti. Ma da parte degli enti locali si continua a glissare, cioè a spiegare che si interverrà, ma con tempi sempre molto lunghi».
Babato spiega che i casi a cui si riferisce non comprendono quelli in cui l’illuminazione manca per furti di rame alla rete elettrica: «Su questo certo non possiamo dare la colpa a nessuno», dice, «ma non possono essere accettati invece quei casi in cui i guasti sono segnalati da settimane se non da mesi e non si interviene con la scusa della mancanza di fondi. Casi clamorosi con centinaia di famiglie al buio si sono verificati negli ultimi giorni a Dolo, Mira e diverse vie con tratti non illuminati ci sono a Mirano, Scorzè , Spinea e in Riviera Sud a Campagna Lupia, Campolongo Maggiore e Camponogara».
Babato e l’avvocato dell’associazione Carlo Pognici, mettono in guardia i Comuni anche dallo spegnere i lampioni di notte oltre una certa ora per risparmiare. Una pratica sempre più diffusa. «Se è vero che è sacrosanto risparmiare in questi tempi di crisi», dice babato, «i lampioni però dovrebbero essere dotati di dispositivi che ne prevedono la riaccensione nel caso in cui transiti qualcuno nei paraggi a piedi o in auto». Preciso il monito dell’associazione. «Invierò una lettera ai 17 sindaci del comprensorio», concludono Babato e Pognici, «esortandoli a ridare la luce alle zone al buio e segnalate dai nostri associati. Se poi si verificheranno furti o incidenti se sarà chiaro che sono stati “facilitati” dall’assenza di illuminazione pubblica agiremo legalmente per ottenere dei risarcimenti proprio dai comuni e dai loro amministratori».
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