Chiuso da più di 30 anni, ora per l’ex ospedale di Pellestrina c’è un compratore in vista
La struttura è stata dismessa nel 1991 e messa in vendita nel 2016 dal dg Dal Ben. Ora l’Ulss dispone la “due diligence ambientale” finalizzata alla vendita. Sembra che l’acquirente sia un imprenditore tedesco

Qualcosa si muove. Dopo quasi 34 anni dalla sua dismissione, le luci si riaccendono sull’ex ospedale di Pellestrina e sembrerebbe che un imprenditore tedesco abbia acquistato la casa del custode e una parte dell’ex struttura ospedaliera.
La voce si è sparsa rapidamente sull’isola e sono stati due i nomi a cui hanno pensato subito i residenti: Frank Gotthardt, che la scorsa estate ha rilevato per 24 milioni l’ex ospedale al Mare, al Lido, e Ivan Holler (che però è austriaco) e puntava a trasformare l’area degli ex gasometri, a Venezia, in un albergo di lusso. Ma nessuno dei due corrisponderebbe al nuovo acquirente.
Nessun atto ufficiale, per ora, ma oltre alle indiscrezioni circolate sull’isola c’è un documento dell’Azienda sanitaria che farebbe pensare a un’attività amministrativa propedeutica alla vendita.
In una recente delibera, infatti, l’azienda sanitaria ha disposto la cosiddetta “Due diligence ambientale” del complesso pellestrinotto, ovvero un processo di analisi e valutazione del sito, per identificare potenziali rischi ambientali e verificare la conformità normativa. Indagine, questa, che viene fatta, solitamente, prima di una vendita, per valutare proprio la possibile esistenza di elementi e informazioni che potrebbero influire sul prezzo di acquisto.
Nei nove anni che sono passati da quando i cinque fabbricati dell’ex ospedale sono stati messi in vendita dall’ex direttore generale, Giuseppe Dal Ben, la procedura non era mai stata fatta, proprio perché è stato un susseguirsi di aste andate a vuoto e nessuno sembrava essere interessato al complesso. Nel 2016, al momento della messa in vendita, era stata redatta la perizia di stima per l’immobile, ipotizzando la destinazione residenziale come quella più probabile e meno rischiosa per un eventuale imprenditore interessato a investire e fissando, quindi, un valore per tutto il complesso di circa tre milioni e 100 mila euro.
Nel 2023, la base d’asta è stata ritoccata, scendendo a due milioni e 791 mila euro, inevitabile, dopo tanti anni in stato di abbandono. Non solo, l’Usl ha fatto sapere che, proprio per rendere più appetibile la vendita, ha separato la casa dell’ex custode, prima appartenuta a un primario, dal complesso ospedaliero. E, forse, ora se ne vedono i frutti.
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