Stop della Salvaguardia al nuovo mega-albergo in gronda lagunare

La commissione boccia il progetto di Caprioglio «L'hotel alto 65 metri in zona vincolata dal Palav»
Il Novotel sulla Castellana progetto simile a quello di Caprioglio proposto per la gronda lagunare
Il Novotel sulla Castellana progetto simile a quello di Caprioglio proposto per la gronda lagunare
 
FAVARO.
Stop a un nuovo mega-albergo alto fino a 65 metri e previsto in gronda lagunare. La Commissione di Salvaguardia ha bocciato ieri il progetto che porta la firma dell'architetto Giancarlo Caprioglio e che prevede la realizzazione dell'albergo di lusso in un'area compresa tra via Martiri della Libertà e via Flaminia, quasi affacciato sulla laguna, in una zona di mitigazione ambientale.
 L'albergo avrebbe una forma e una struttura semicircolare che ricorderebbe da vicino quello di un altro hotel realizzato qualche anno fa dallo Studio Caprioglio a Mestre: il Novotel Venezia Mestre Castellana, ma sarebbe notevolmente elevato in altezza, tanto da renderlo riconoscibile anche a grande distanza, essendo su un'area di gronda.  La Salvaguardia non ha avuto alcun dubbio ieri nel bocciare il progetto che è previsto in un'area dove sono presenti alcuni capannoni e che, grazie a una recente Variante al Prg approvata, consentirebbe il cambio di destinazione d'uso da zona produttiva a zona direzionale-ricettiva-commerciale. Ma la Commissione contesta la stessa legittimità della Variante al piano regolatore generale del Comune, che non sarebbe compatibile con quanto previsto nella zona dal Palav, il Piano ambientale per la laguna veneta. in più la stessa area è riconosciuta appunto, a livello urbanistico, di mitigazione paesaggista e ambientale, vista anche la vicinanza con la laguna. Una caratterizzazione che la rende decisamente incompatibile rispetto alla realizzazione di un maxi-albergo alto 65 metri, come quello progettato dall'architetto Caprioglio per i committenti privati interessati alla sua realizzazione.  A sollevare il caso sulle conseguenze della variante al prg approvata dal Comune - con un'interrogazione popolare con 500 firme - erano già stati pochi giorni fa i «grillini», temendo proprio il proliferare di alberghi e lanciando l'allarme. Una delle norne tecniche della Variante - avevano spiegato -, consente, anche con abbattimenti e ricostruzioni, di sostituire le aree produttive e artigianali esistenti, inquadrate nel Prg come B1, B2 e B3 con nuovi alberghi, motel e pensioni. È esattamente il caso in cui rientrerebbe anche l'albergo progettato dallo Studio Caprioglio e bocciato ieri dalla Salvaguardia. Ad avviso degli esponenti del movimento di Beppe Grillo si viola la legge regionale 11 del 2004 che ammette i cambi di destinazione ma solo con il Pat, oggi in discussione.  Di qui la richiesta di revoca in autotutela di due delibere di variante al Prg per la terraferma. Il Comune non se n'è dato per inteso, ma la Salvaguardia - pure ora disconosciuta da Ca' Farsetti - sembra pensarla esattamente allo stesso modo.

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