Stop all'esplosione urbanistica
L'illustrazione del Pat: Micelli punta a rivalutare gli edifici esistenti e a valorizzare il patrimonio dei forti Gazzera e Mezzacapo

Maurizio Enzo
CHIRIGNAGO.
Stop all'esplosione urbanistica a Chirignago-Zelarino. È questo uno dei messaggi arrivati dall'illustrazione del Pat, il piano di assetto territoriale, effettuata dall'assessore all'Urbanistica Ezio Micelli martedì sera davanti ai rappresentanti della municipalità, in testa il presidente Maurizio Enzo. Se da una parte la spiegazione del Pat ha toccato soprattutto gli aspetti generali del piano e le sue implicazioni su tutta la città, dall'altro non sono sfuggiti dettagli che riguardano da vicino proprio Chirignago-Zelarino. E uno di questi riguarda proprio il versante urbanistico, con Micelli che di fatto ha sottolineato l'intenzione di fermare la colata di cemento sul territorio: con l'adozione del Pat, insomma, più che costruire nuovi edifici si punterà a rivalorizzare gli immobili già esistenti. Una notizia non da poco per Chirignago-Zelarino, la parte della città che negli ultimi anni ha assistito alla maggior crescita di nuove costruzioni, con mutazioni del territorio che lasciano ancora aperti parecchi interrogativi. «Accolgo questa notizia con favore - afferma Maurizio Enzo - Penso siano evidenti i rischi legati ad un'invasione "immobilare" del territorio, meglio puntare sulla riqualificazione dell'esistente e puntare l'attenzione sugli appartamenti sfitti». Questa è solo una parte del ragionamento che è stato fatto l'altra sera durante l'illustrazione del Pat; l'altro capitolo importante infatti è quello della valorizzazione futura dell'ex campo trincerato di Mestre, della catena di forti che circonda la città. Tema, questo, particolarmente caldo per Chirignago-Zelarino che conta sulla presenza sul suo territorio di due complessi importanti, quello di forte Gazzera e quello di forte Mezzacapo a Zelarino. «Sotto questo punto di vista - ammette l'assessore Micelli - Chirignago-Zelarino può giocare un ruolo importante in futuro, visto che l'intenzione è fare diventare queste vecchie strutture difensive luoghi di socialità, seguendo l'esempio di quanto successo a Forte Marghera». E poi c'è l'ultima questione, destinata a diventare realtà solo tra un po', ma già presente sulle mappe: quella del potenziamento del tram, con linee che arriveranno anche sulla Miranese.
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