Stop alle vetrate a specchio «Gli uccelli non distinguono si schiantano e muoiono»

L’appello della Lipu, la Lega per la protezione dei volatili In via Altinia un intervento che sta preoccupando gli ambientalisti 

LA CURIOSITà

Stop con i nuovi fabbricati a specchio: sono pericolosi per la sopravvivenza di molte specie di uccelli che, scambiando le ampie vetrate per un corridoio aperto, si schiantano contro le pareti perdendo la vita. L’appello giunge dalla Lipu, la principale associazione per la protezione degli uccelli, e fa riferimento a un cantiere attualmente aperto in via Altinia, accanto al Bosco di Mestre e quindi in un’area particolarmente rilevante dal punto di vista ambientale. L’appello della Lipu è rivolto all’amministrazione comunale affinché si adottino tutte le soluzioni possibili per evitare che altri uccelli si schiantino e muoiano contro le vetrate dei nuovi edifici di via Altinia, costruiti accanto al bosco di Mestre. Purtroppo le vetrate a specchio, come del resto quelle che consentono trasparenze, sono un pericolo per gli uccelli che vivono accanto a questi palazzi oppure alle barriere antirumore usate lungo autostrade o tangenziali. I volatili non riescono infatti a individuare la presenza del cristallo, vetro o plexiglass, finendo per sbatterci contro. L'impatto spesso è molto violento e letale. «Nel fare i dovuti sopralluoghi in via Altinia a Favaro, abbiamo constatato il problema» conferma il responsabile della Lipu veneziana, Gianpaolo Pamio. «Si tratta di edifici con destinazione commerciale, direzionale e residenziale con ampie superfici specchiate. Corposa e datata bibliografia avvalora il fatto che queste superfici rappresentino un pericolo per gli uccelli al punto da costituire, nell'Occidente, la seconda causa di morte degli stessi, mentre la prima è la ovviamente la caccia. L’entroterra veneziano si trova lungo la principale rotta migratoria dal nord al sud Europa, e il problema è quindi evidente. Chiediamo al Comune di far dotare gli edifici di sagome anticollisione, e di proporre una modifica al Regolamento edilizio che preveda soluzioni a questi problemi». —

Simone Bianchi

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