Stop a nuovi alberghi, con deroga
Iniziato l’iter della delibera che vieta nuove strutture, ma con ampi margini
Blocco di tutte le nuove attività ricettive a Venezia, ma con (ampia) facoltà di deroga caso per caso, nelle mani del consiglio comunale. È la sintesi della delibera di “Variante alle norme tecniche di attuazione della Vprg (Variante al piano regolatore generale) per la città antica” che l’assessore all’Urbanistica De Martin ha presentato a nome della giunta in V commissione comunale: discussione aggiornata a lunedì 12, per andare al voto nel Consiglio di martedì.
La proposta introduce al testo della Variante 3987/1999 l’articolo 21bis, che stabilisce come «a partire dalla data di adozione della presente, non sono ammessi nuovi insediamenti o ampliamenti di attività ricettive alberghiere e complementari». Obiettivo: «Tutelare la città antica dalla pressione turistica, dal proliferare incontrollato di attività ricettive a discapito della residenza». Il divieto riguarda anche i bed&breakfast, mentre restano escluse le locazioni turistiche di appartamenti, «rinviate ad una diversa valutazione», ha sottolineato il direttore Vincendo De Nitto, «perché investono il diritto all’uso della proprietà privata». «L’indicazione ricevuta dal sindaco Brugnaro è tutelare la città e la residenza al massimo», ha aggiunto il dirigente, «ma non il blocco totale, perché le situazioni sono differenti per zona e destinazioni». Così al secondo comma, l’articolo 21bis prevede una lunga serie di deroghe in capo all’amministrazione comunale, che può autorizzare nuove strutture «ove si ravvisi il pubblico interesse, avendo riguardo alla qualità delle strutture, all’alta gamma dei servizi offerti, alla loro localizzazione nel centro storico, alla capacità di innescare processi di riqualificazione di spazi pubblici, all’uso razionale ed unitario degli immobili, all’impatto occupazionale e indotto economico».
Le deroghe si pagano, con un contributo straordinario per autorizzazione concessa (da definire) e l’obbligo per le nuove strutture di garantire i parcheggi previsti dalla norma in terraferma: uno per stanza o relativi danari. Esclusi dai divieti (art. 21 ter) «interventi alla data di adozione oggetto di istanze già formalmente presentate al Comune, correlate dagli elaborati», immobili pubblici destinati all’alienazione, Giudecca e Tronchetto.
Roberta De Rossi
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