Stesso trattamento da usare anche per i motoscafi

Non solo gondolieri. L’operazione-trasparenza delle tariffe - con l’esposizione all’esterno delle fermate del costo delle corse - riguarderà anche i taxisti (ma in molti casi gli stessi gondolieri hanno anche licenze di taxi) a cui del resto l’assessore alla Mobilità Ugo Bergamo aveva scritto pochi giorni fa una lettera di richiamo simile ai gondolieri dopo l’ultimo episodio di malcostume turistico. Da San Samuele a piazzale Roma per 220 euro.
I passeggeri erano 22 - sei più della capienza massima - il motoscafista un po' agitato. La denuncia di un turista che si è sentito truffato, e soprattutto minacciato («Ha fermato la barca in mezzo al canale e non voleva farci scendere») era finita in Procura. E a girarla era stato proprio l'assessore Bergamo.
Tariffe «salate» applicate a discrezione, turisti truffati che si rivolgono al Comune e ai carabinieri. E anche qui la stragrande maggioranza dei motoscafisti fa il suo lavoro onestamente. Ma c'è chi chiede per la tratta aeroporto-San Marco anche 200 euro, molto più del costo del volo aereo, quando la tariffa comunale fissa il prezzo a 110.
Anche per le tratte urbane il nuovo regolamento impone l'uso del tassametro. Da Rialto a piazzale Roma dovrebbero essere intorno ai 40 euro, ma spesso l'equivoco tra taxi e noleggio consente di chiedere anche il doppio. Ecco allora l'allarme lanciato dal Comune. «Scriverò ai tassisti», dice Bergamo, «cercando di spiegare che è nel loro interesse essere trasparenti». Un altro problema è quello dei portieri d'albergo, che a volte chiedono anche 30 euro a corsa (al motoscafista) per chiamare il taxi amico. La categoria nega, ma i casi degli ultimi mesi sono numerosi. Ora appunto il Comune cerca di dare un segnale anche in questa direzione con la nuova operazione-trasparenza, per cercare di tutelare anche l’immagine della città.
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