Vetrine spente, aumentano i negozi sfitti in stazione a Venezia

A Venezia Santa Lucia serrande abbassate anche per Calzedonia e Bassetti, in arrivo nuovi marchi. Costalonga: «Dinamiche diverse dalla città»

Camilla Gargioni
Aumentano i negozi sfitti in stazione a Venezia
Aumentano i negozi sfitti in stazione a Venezia

Stazione di Santa Lucia, le enormi pellicole adesive nere per coprire le vetrine dei negozi sfitti aumentano.

Tra gli ultimi spazi che si sono aggiunti, c’è quello lasciato da Calzedonia (di fronte a Moleskine) e dal negozio di abbigliamento per giovanissimi Tally Weijl, proprio di fronte ai binari. Legami, retail di articoli di cancelleria e accessori, ha chiuso il suo spazio (a sua volta vicino a Calzedonia) per trasferirsi in uno più grande, accanto all’edicola Relay.

Altra chiusura recente, questa volta spostandosi verso il ponte di Calatrava, quella di Bassetti che era subentrato a Muji: un altro punto di crocevia che resta senza un’insegna.

Certo, le nuove aperture non sono mancate negli ultimi mesi: spicca Five Guys, il colosso degli hamburger statunitensi che si è preso tutto l’angolo di fronte al binario 1 e dove il via vai non manca.

O ancora, l’edicola Relay - che mancava da tempo - che propone testate nazionali e internazionali - o ancora Sushi Daily che propone sushi da asporto e VeraLab, con i prodotti beauty dell’Estetista Cinica, ovvero Cristina Fogazzi.

Ma ci sono spazi su cui l’adesivo nero che nasconde le vetrine vuote non accenna ad andarsene: una su tutte quella di Desigual, di fronte al Freccia Club. O ancora, d’impatto la chiusura di Spizzico - di nuovo verso il ponte di Calatrava - dove però ci sono i cartelli che indicano lavori in corso che fanno auspicare un cambio di passo.

Infatti, se l’impatto è di una stazione «a metà» con vetrine spente, Grandi Stazioni (che ha in gestione l’aspetto retail di tutte le stazioni italiane) rassicura e fa sapere che già entro la fine dell’anno ci saranno nuove aperture. Ancora non è dato sapere quali marchi approderanno a Santa Lucia, ma tra i settori che potrebbero ampliarsi in stazione potrebbero esserci sia l’ambito ristorazione sia quello del retail. Più vicina nel tempo, invece, la fine dei lavori che riguardano la scalinata d’ingresso alla stazione, che dovrebbero concludersi venerdì prossimo.

Vetrine chiuse, certo, ma con un forte turn over - sottolinea Grandi Stazioni - per adeguarsi e stare al passo con le esigenze dei visitatori che sono sempre in cambiamento. Intanto però è il colpo d’occhio di vetrine chiuse a prevalere.

«La stazione ha dinamiche commerciali completamente diverse rispetto al tessuto cittadino», riflette l’assessore al Commercio e alle Attività Produttive Sebastiano Costalonga, «abbiamo già visto questo fenomeno negli anni, con il comparire di defezioni». Negli anni scorsi, infatti, aveva colpito la chisura del negozio di Nike (in zona Calatrava), che aveva poi riaperto nello stesso identico punto e essere tutt’oggi attivo. «Le stazioni seguono una politica di aperture che è determinata a livello nazionale», prosegue Costalonga, «spesso sono attività e marchi che scelgono di aprire contemporaneamente in più stazioni. Non possiamo collegare l’andamento del commercio in città con quello di quegli spazi».

C’è anche da ricordare che i punti vendita all’interno della stazione sono demaniali, quindi è possibile l’apertura di fast food come Five Guys o Kfc (Kentucky Fried Chicken). In passato c’era stato qualche mal di pancia per esempio a Firenze, quando nella stazione di Santa Maria Novella erano apparsi i cartelli di trasformazione di uno dei suoi spazi in Five Guys. Ma anche in quel caso, essendo un fondo appartenente a Grandi Stazioni e quindi una struttura ferroviaria, il Comune non ha regolamenti che si possano applicare.

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