«Stazione senza ascensore, così non va»
Come può una persona disabile, costretta in carrozzina, passare da una banchina all’altra nella stazione di Mestre? Semplice: attraverso i binari. Non prima, però, di aver coinvolto un addetto delle ferrovie per assicurarsi che in quel momento non vi siano treni in movimento. La stazione di Mestre offre uno dei più eloquenti esempi di barriera architettonica. «È da circa vent’anni che chiediamo la realizzazione di un ascensore sotterraneo», protesta Gino Baoduzzi, responsabile dello sportello disabili di Rifondazione Comunista, «ma l’appello è stato finora del tutto inascoltato. Eppure il disagio per chi è costretto in sedia a rotelle è sotto gli occhi di tutti. Per prendere il treno bisogna prima avvertire gli addetti; poi, al momento giusto, attraversare le rotaie, con tutti i pericoli e i disagi del caso. Sappiamo che si parla di grandi investimenti per le stazioni. Bar, alberghi, gallerie commerciali. Magari, se a Mestre si pensasse intanto a costruire un ascensore, forse sarebbe un vero e proprio messaggio di civiltà per tutti».
Baoduzzi, che da tempo lotta per ottenere ciò che dovrebbe essere un normalissimo e fondamentale accorgimento, sottolinea la “arretratezza” in questo campo della ferrovia mestrina.
«È l’unica grande stazione del Nord Italia a non avere un ascensore sotterraneo», continua il rappresentante di Rifondazione Comunista, «a me sembra una cosa vergognosa. Ma c’è da aggiungere che anche il servo-scala, che potrebbe servire almeno in parte allo scopo, non è funzionante da anni. Da un ventennio chiediamo l’intervento delle Ferrovie dello Stato, speriamo che qualcuno si accorga di noi». Lo sportello disabili si trova in via Bucari ed è operativo il venerdì dalle 15.30 alle 17.30. (g.cod.)
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