Stazione di travaso i comitati non ci stanno «Fuori da aree abitate»

Indice puntato contro l’ipotesi di spostamento dell’impianto da Jesolo al depuratore nei pressi del ponte dei Granatieri 
DE POLO - TOMMASELLA - SAN DONA’ - ZONA IMPIANTO DEPURAZIONE DOVE DOVREBBE SORGERE LA NUOVA DISCARICA
DE POLO - TOMMASELLA - SAN DONA’ - ZONA IMPIANTO DEPURAZIONE DOVE DOVREBBE SORGERE LA NUOVA DISCARICA



. Stazione di travaso, il comitato che si scagliò contro la discarica di via Silos pronto a dare nuovamente battaglia al Comune. Le proteste dei comitati di Jesolo in via Pantiera hanno sortito la decisione di trasferire la stazione di travaso che potrebbe esser portata a San Donà, nell’area del depuratore vicino al ponte dei Granatieri, oppure a Eraclea presso l’ecocentro.

La stazione di travaso è un impianto che oggi si trova all’interno della discarica di Jesolo. Ha una superficie di circa 5000 metri quadrati ed attualmente è utilizzato come spazio in cui depositare i rifiuti della raccolta porta a porta e della raccolta mista nei comuni di Ceggia, Eraclea, Fossalta di Piave, Jesolo, Musile di Piave, Noventa di Piave, Torre di Mosto, San Donà di Piave (parziale), Cavallino-Treporti. Ogni anno vengono conferiti rifiuti per circa 60. 000 tonnellate. Rifiuti poi sono trasportati agli impianti di Veritas per il riciclo, compostaggio, recupero energetico e smaltimento. Ma i residenti di Jesolo non vogliono più la stazione e i loro comitati hanno affisso anche cartelloni lungo l’argine per dire no. Sarà l’autorità di bacino, che si è riunita di recente, a decidere, ma in questa fase di stallo il sindaco di San Donà, Andrea Cereser, è stato aperto alla discussione. «La stazione deve trovare una sede», ha detto, «se i comitato di Jesolo muovono questa battaglia, si mettano anche loro una mano sulla coscienza». Cereser non ha fatto i conti con il fu comitato di via Silos che ha solo ritirato le armi nella zona Calvecchia in cui si trovava la discarica prima di essere definitivamente “tombata”. Era la discarica in cui di notte arrivavano camion da tutta Italia dei quali non si sapeva quasi nulla, tanto meno del carico. Il comitato si scontrò all’allora giunta di centrosinistra a guida di Vasco Magnolato. Una guerra interna alla sinistra. Oggi, Albano Matiuzzo e Giovanni Turchetto sono ancora pronti ad alzare un muro. «Se dovesse arrivare una stazione di travaso qui», dice Matiuzzo, «noi ci opporremo con tutte le forze anche se non sarà più qui a Calvecchia. Non vogliamo avere noi questi rifiuti. Trovino un’altra zona ben lontana da aree abitate perché noi non ci stiamo e siamo pronti a tornare sulle barricate» . —



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