«Stava per annegare ho avuto paura che non ce la facesse»

Jesolo. Parla il ragazzo che ha salvato la bimba di 4 anni «L’ho afferrata per un braccio. Felice che sia fuori pericolo»
COLUCCI - DINO TOMMASELLA -JESOLO - MINUT ADRIANO CHE HA SALVATO A BAMBINA
COLUCCI - DINO TOMMASELLA -JESOLO - MINUT ADRIANO CHE HA SALVATO A BAMBINA

JESOLO. «Ho visto la piccola con la pancia in giù a pelo d’acqua e ho avuto paura che non ce la facesse». Mentre è fuori pericolo la piccola albanese di 4 anni e mezzo salvata in mare dopo piazza Torino e portata in elicottero all’ospedale di Mestre, chi in realtà l’ha salvata è stato cercato dai tanti bagnanti che hanno assistito alla scena e lo hanno visto poi andare via senza clamori né riflettori.

Nessuno lo ha ringraziato quando ha lasciato la spiaggia in silenzio e senza dire nulla. Ma in tanti poi lo hanno cercato e quindi trovato.

È stato un giovane rumeno, Adrian Minut, di 22 anni, arrivato con la famiglia a Jesolo otto anni fa. Oggi è un conosciuto personal trainer, che si allena spesso assieme a Roberto Bellingardo nella sua palestra di Jesolo e che adesso si è trasferito a Trento sempre per motivi di lavoro. In questi giorni è a Jesolo in vacanza e mai avrebbe immaginato una simile avventura. «Sapere che la piccola sta bene», commenta Adrian finalmente sereno, «mi riempie di gioia. Sono stati attimi davvero terribili per tutti. Io stavo nuotando quando ho visto quel corpicino che galleggiava alla fine del pontile chissà da quanto tempo. L’acqua era alta e non toccavo. Nuotando con qualche bracciata mi sono avvicinato e l’ho afferrata. Girandola delicatamente ho visto che perdeva della bava dalla bocca e a quel punto ho temuto il peggio. Ho nuotato con lei tra le braccia fino a riva, è subito arrivato uno dei bagnini e pochi minuti dopo anche l’ambulanza che è stata molto veloce per fortuna. La piccola è stata rianimata e poi partita in elicottero».

«Non ho saputo più nulla», continua, «fino a ieri quando mi è stato detto che era salva. Io non cercavo di certo pubblicità, né mi aspettavo nulla, ma mi rende felice sapere che tanti in spiaggia mi avevano visto e poi mi hanno cercato perché volevano si sapesse che ero stato io a salvarla».

E balza subito alla mente una storia molto più triste, anche in questo con protagonista un cittadino straniero che purtroppo non ce l’ha fatta. Era l’estate 2007 quando Dragan Cigan, serbo bosniaco di 31 anni, per salvare due bambini alla foce del Piave, era annegato portandoli a riva tra le onde. Vide i suoi figli in quei due bambini che stavano annegando e non esitò a tuffarsi per andare a prenderli, come pochi avrebbero fatto in un tratto di mare così pericoloso. A Dragan, per volere dell’allora assessore Daniele Bison, che andò dalla famiglia in Bosnia assieme ai rappresentanti della Regione, è dedicato quel tratto di strada accanto alla foce, ricordando per sempre la sua impresa che salvò due giovani vite, sacrificando la sua.

Giovanni Cagnassi

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