San Donà, distributore in fiamme: ragazzino accusato di incendio e tentato furto
Individuato grazie alle telecamere, sentito dai carabinieri. Controllati i suoi vestiti e altri oggetti in suo possesso

Incendio in via Ancillotto a San Donà di Piave, c'è un indagato. Si tratta di un minorenne italiano sul quale pesano forti indizi. Ci sarebbe già stato un colloquio con i carabinieri.
L'accusa è di incendio doloso e tentato furto. Il giovane sarebbe entrato all'interno del distributore automatico di bibite e alimenti intorno alle 4 di notte allo scopo di rubare del denaro.
Tentativo di furto finito male
Qualcosa gli è sfuggita di mano, probabilmente intendeva dare alle fiamme le macchinette nella parte elettrica per riuscire in tal modo a scassinarle e a sottrarre il denaro.
Ma le fiamme sono divampate improvvisamente e l'incendio è diventato subito incontrollabile devastando il locale e anche danneggiando il solaio dell'appartamento al piano superiore poi dichiarato inagibile.
Il ragazzino sarebbe stato già sentito ed è stata effettuata una perquisizione nella sua abitazione, controllati i vestiti e altro oggetti in suo possesso alla ricerca di particolari che possano aiutare gli inquirenti nelle indagini ancora in corso.
Adesso dovrà nominare un legale di fiducia per difendersi e dimostrare la sua estraneità.
Incastrato dalla videosorveglianza
Ma le prove a suo carico sono tante, a partire dalle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso un giovane scappare nel cuore della notte su un monopattino, il volto coperto da un cappuccio.
Il Pd è stato molto critico sulla gestione della sicurezza da parte della giunta, evidenziando i continui episodi e le lacune di un'amministrazione comunale che non pensa a una svolta culturale, la lotta al disagio, gli investimenti nei servizi sociali.
E ha ricordato la rassegna "Concrete Cinema Club", che quest'anno non è nel programma di Estiamo a San Donà e che portava cinema e socialità all’aperto sulla piazzetta accanto al Teatro Astra. Un’iniziativa capace di restituire vita e cultura a uno spazio altrimenti abbandonato.
«Abbiamo capito che, secondo il Pd Sandonatese», ha risposto il sindacoAlberto Teso, «il problema della sicurezza si risolve proiettando quattro o cinque film all'aperto, con una spesa di oltre mille euro ciascuno. Forse, se negli anni in cui hanno governato avessero investito sul corpo della polizia municipale, partecipato a qualche manifestazione in meno contro il decreto sicurezza o a favore dell'immigrazione incontrollata, ci sarebbero meno balordi in giro di notte». —
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