Stasera la veglia, domani l'addio

Incontro tra gli animatori e i genitori. Il parroco: «Una famiglia forte»
Due immagini di Davide Lafuenti e la casa della parrocchia a Pian de Coltura a Lentiai
Due immagini di Davide Lafuenti e la casa della parrocchia a Pian de Coltura a Lentiai
 SPINEA.
Spinea si sta preparando ai funerali di Davide Lafuenti, il ragazzino di 16 anni di Spinea morto mercoledì all'ospedale di Belluno dopo che il giorno prima si era schiantato con lo slittino contro un albero a Pian de Coltura, a Lentiai. E intanto stasera è prevista una veglia.
 L'ultimo saluto è previsto domani alle 15 nella chiesa dei Santi Vito e Modesto ma oggi alle 20.30, sempre nella stessa parrocchia, si terrà una veglia di preghiera. Si tratterà del secondo momento di preghiera comune dopo quello di mercoledì sera, giorno in cui Davide ha perso la vita in seguito alle gravi ferite riportate dopo l'impatto contro l'albero. Al momento di preghiera saranno presenti i due parroci di Spinea, don Antonio Genovese dei Santi Vito e Modesto, e don Marco Scattolon, di Santa Bertilla, le due comunità che avevano organizzato i tre giorni di vacanza tra le montagne bellunesi e che purtroppo si sono trasformati in tragedia.  Venerdì i sacerdoti e gli animatori sono andati a fare visita alla famiglia di Davide, ai genitori Marco, poliziotto a Padova, e Giovanna, ai due fratellini minori. «Ci troviamo davanti - dice don Antonio - a due genitori straordinari, a una famiglia forte, che sta affrontando con coraggio la perdita del loro primogenito. Nonostante il grave lutto che li ha colpiti, ci hanno sostenuti e confortati per quanto successo. Da parte nostra, continueremo a star loro vicini e a dare il loro sostegno». Nei giorni scorsi il padre di Davide aveva esentato da responsabilità gli animatori da quanto successo, definendo l'incidente «una tragica fatalità», e lo stesso ha fatto durante queste visite. Alle esequie di domani, si prevede una folta partecipazione, specie di giovani. In prima fila ci saranno anche i compagni di classe della terza addetti alla vendita dell'istituto professionale Engim di Mirano, che Davide aveva cominciato a frequentare giusto un anno fa dopo aver cambiato scuola. Intanto continuano ad arrivare messaggi sulla pagina Facebook del giovane, un flusso che sembra non fermarsi più. Sulla bacheca è stato scritto un passo del vangelo di Giovanni «Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell'uomo», mentre un altro giovane ha lasciato questo pensiero: «Vogliamo pregare, fare silenzio, ricordare e cantare dentro quell'Amore che fa respirare la Vita vera, quella che non avrà mai fine». Intanto con l'espianto degli organi, altre otto persone potranno vivere grazie a Davide. Il ragazzino ha donato polmoni, cuore, fegato, reni e pancreas, mentre giovedì era ancora in sala operatoria per il prelievo multitessuto come la cute, i segmenti osteotendinei (articolazione ginocchio e dell'anca), quelli ossei (femore) e, infine, le cornee. Il cuore in particolare è stato trasferito a Torino, dove un paziente aveva bisogno di un trapianto in tempi brevi. Trapianto consentito dalla famiglia, un gesto d'amore che aiuterà altre persone.  

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