Via del Mare, l’ora della resa dei Comuni. Niente ricorsi al Consiglio di Stato
Anche Meolo rinuncia, caustica la sindaca di Monastier: «Una scelta politica». Cendron (Silea): «La Regione non ci ha ancora dato un progetto esecutivo»

I Comuni rinunciano a portare fino al Consiglio di Stato la battaglia contro la Via del Mare: si arrende, suo malgrado, il fronte del no alla superstrada a pagamento che porterà al litorale jesolano, sostituendo l’attuale Treviso Mare.
Meolo era uno dei comuni ribelli (con Fossalta di Piave, Monastier, Roncade e Silea) che avevano fatto ricorso al Tar del Veneto contro l’opera a dicembre 2023; ricorso bocciato l’8 luglio scorso. Dopo il verdetto negativo del Tar, già i Comuni di Roncade e Fossalta avevano deciso di non proseguire con un ulteriore ricorso in Consiglio di Stato la contestazione; giovedì il consiglio comunale di Meolo ha preso la stessa decisione, bocciando la mozione della minoranza.
Di fatto, il fronte ora rinuncia su tutta la linea: Monastier e Silea hanno pochissimi margini e speranze di poter portare avanti un ricorso da soli, non essendo neppure direttamente toccati dal tracciato.
Paola Moro, sindaca di Monastier, dopo il cambio di rotta di Meolo, auspica presto un confronto tra i cinque sindaci firmatari del ricorso al Tar, sul da farsi e anche sulle ragioni di chi rinuncia a proseguire: «Vorrei capire se si tratta di rispetto per la sentenza, oppure di motivazioni politiche».
Il riferimento è al colore dei Comuni che dopo la bocciatura del Tar si sono sfilati, lo stesso della Regione. Sia lei che Rossella Cendron, sindaca di Silea, sottolineano come dell’opera, ad oggi, non sia ancora disponibile il progetto esecutivo: l’assessora regionale Elisa de Berti l’aveva promesso (a ricorso già depositato) entro il 30 novembre 2024. «Forse il progetto esecutivo potrebbe mostrare criticità che lo rendono attaccabile, cosa sgradita in periodo elettorale?», affonda Cendron, «De Berti renda conto del ritardo».
Nel ricorso al Tar i cinque Comuni avevano esposto i loro dubbi sui possibili effetti negativi sui loro territori in termini di viabilità, sostenibilità ambientale, sostenibilità economico-finanziaria e coerenza urbanistica con la nuova pianificazione sovracomunale. Il tribunale non è entrato nel merito delle obiezioni ma ha dichiarato il ricorso inammissibile: «I Comuni non hanno titolo per contestare l’aggiudicazione perché non partecipano direttamente alla spesa dell’infrastruttura».
Il progetto della Via del Mare prevede un tratto di 18,6 km di autostrada, due corsie per senso, dal casello dell’A4 Meolo-Roncade a Jesolo, a sostituire l’attuale, gratuita, Treviso Mare: la promessa è di velocizzare la percorrenza verso il litorale e migliorare la sicurezza. Ad aggiudicarsi l’opera il Consorzio Sis (quello di Pedemontana), in project financing: l’azienda si assume i costi, e per 32 di anni si tiene i pedaggi.
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