Stalking all’ex moglie, imprenditore del Miranese a giudizio
L’uomo è accusato di atti persecutori per aver costretto la donna a modificare le condizioni concordate al momento del divorzio

Un imprenditore nel campo del lusso con azienda nel Miranese a processo per stalking contro l’ex moglie.
Una decina di anni fa il matrimonio è andato in crisi e la donna ha chiesto il divorzio. La causa si era conclusa con un accordo che definiva i rapporti con i figli e le questioni economiche. In particolare era stato previsto il versamento di un assegno di mantenimento in favore dei figli.
Ma le cose si sono subito complicate. «Subito dopo la pronuncia della sentenza di divorzio» sottolinea l’avvocato Stefano Pietrobon «L’ex marito ha smesso di pagare il dovuto e, per impedire alla ex moglie di aggredire i suoi beni, ha compiuto una serie di atti di vendite dei propri immobili a terzi e cessioni delle quote della sua società a una società maltese da lui stesso controllata. Tutto finalizzato alla sottrazione dei propri beni alle azioni esecutive, anche con la collaborazione del suo socio».
Ma non solo. «Dopo il divorzio» continua il legale «l’uomo ha messo in atto condotte persecutorie in danno della ex moglie, per costringerla a modificare le condizioni pattuite in sede di divorzio consensuale».
E avrebbe coinvolto nei suoi intrallazzi anche i figli, cercando di fare in modo che convincessero la madre ad accettare le sue richieste, con il sottinteso che, in caso contrario, non avrebbe versato gli alimenti.
L’imprenditore è finito a processo per atti persecutori nei confronti dell’ex moglie e violazione degli obblighi di mantenimento dei figli.
Nei giorni scorsi la prima udienza dibattimentale al Tribunale di Treviso con l'ammissione delle prove. La prossima udienza è stata fissata per il prossimo 26 maggio.
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