Botte e minacce, lo stalker subito libero: «Siamo terrorizzati: è un incubo infinito»
L’accusa nei confronti del ragazzo per i fatti di Mirano è di resistenza a pubblico ufficiale, disposto l’obbligo di firma quattro volte a settimana. Ora i familiari della ragazza padovana di 18 anni sono terrorizzati: «Temiamo per lei»

E’ tornato libero il ragazzo di 19 anni che lunedì ha fatto passare una giornata da incubo a una ragazza di soli 18 anni padovana e alla sua famiglia, dopo che sabato scorso, durante l’incontro che i due avevano avuto a Mirano, l’aveva picchiata e minacciata con le forbici dopo averla trascinata in un luogo appartato.
I carabinieri lo hanno intercettato lunedì a Montecchio Precalcino, in provincia di Vicenza, sorpreso nelle vicinanze della stazione del posto. È stato portato in caserma e trattenuto, ma contro di lui solo l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Dopo quattordici ore è stato dunque già rilasciato, libero con obbligo di firma quattro volte la settimana. E adesso la famiglia della ragazza è terrorizzata, teme che lui torni, che faccia del male a loro, alla ragazza, a qualcuno dei suoi parenti.
Lunedì le minacce del ragazzo, sono iniziate al mattino presto con dei messaggi alla mamma di lei «Sto venendo a ucciderti» e ancora «Svegliatevi che Zeus viene ad ammazzarvi tutti». Zeus, il nome con il quale lui stesso si appella. Poi dai messaggi era passato ai video, girati ne giardino della casa della giovane, in cui minacciava di uccidere i suoi animali domestici. Un’escalation di violenza del ragazzo, ossessionato dalla sua ex, che non vuole lasciare andare e alla quale vuole fare del male deliberatamente, dichiarandolo a gran voce ai quattro venti senza vergognarsene.
Racconta la zia della ragazza, in preda al panico e sotto shock: «Siamo terrorizzati. Non c’è più l’auto dei carabinieri qui fuori, immaginiamo perché era ancora trattenuto in caserma. Ma da domani? Non ci danno informazioni di prima mano, ma quello che sappiamo, lo sappiamo perché lui sta già scrivendo a un’altra ragazza, alla quale sta raccontando che è libero, cosa deve fare, quando deve firmare».
Per i famigliari, il fatto che sia stato trattenuto solo per resistenza a pubblico ufficiale, è davvero incredibile, dopo quanto ha fatto passare alla famiglia e alla giovane e quello che potrebbe fare.
Continua la donna: «I carabinieri ci hanno solo detto di proteggere la ragazza, ma cosa dobbiamo fare, chiuderla in casa? Lui vive in un videogioco, noi temiamo per la nostra vita. Tra i suoi messaggi e i suoi post sui social, c’erano le caricature di se stesso ammanettato dalle forze dell’ordine, si era anche filmato nell’auto dei carabinieri. Per questo il prossimo passo sarà quello di farci del male».
I parenti della ragazza, così come lei stanno vivendo un incubo che sembra non avere una fine. Doppio adesso che lui è tornato libero e a parte l’obbligo di firma, può andare nuovamente a bussare la porta della giovane e tornare a mandare messaggi e minacce.
I famigliari tengono d’occhio i social, c’è chi sommette che posterà foto e immagini di sfida e che di certo non se la metterà via.
«Non teme nessuno e quello che promette di solito fa». Nel frattempo, del ratto della giovane non si hanno più notizie e probabilmente il giovane lo ha ucciso, come aveva detto avrebbe fatto. Al ragazzo è stato ritirato il cellulare, ma ne ha un altro, con il quale ha ricominciato come prima.
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