Spiaggia, vietato appoggiarsi sul muretto

Eraclea. «Non bisogna impedire la vista del mare». E scoppia la polemica
Il muretto della «discordia» in spiaggia a Eraclea
Il muretto della «discordia» in spiaggia a Eraclea
 
ERACLEA.
Spiaggia: vietato sedersi o appoggiarsi sul muretto di difesa dalle mareggiate perché s'impedisce la visuale del mare ai turisti che hanno affittato l'ombrellone nella spiaggia retrostante. A scoraggiare con veemenza i bagnanti, che durante il giorno volessero riposarsi seduti, o peggio, distendersi a prendere la tintarella sul muretto, i gestori della concessione demaniale alla fine dell'accesso a mare di via Marinella, l'area che dal Miramare va verso la Laguna del Mort. «Ero in pausa pranzo - racconta il giovane Matteo Finotto, che fa il barista al Barlume di Eraclea Mare nello stesso accesso a mare - quando mi sono fermato a mangiare un gelato seduto sul muretto chiacchierando con un amico. Non lo avessi mai fatto. Appena mi ha visto il gestore mi ha invitato in modo brusco a scendere dal muretto. Quando gli ho chiesto il perché, visto che ritengo il muretto un bene comune di proprietà del Demanio, mi ha risposto che impedivo la vista ai bagnanti retrostanti che avevano affittato l'ombrellone. Cose da non credere, mi sono dovuto togliere per non litigare».  Non è certo l'unica persona che si lamenta del trattamento. «Anche io sono stato allontanato dal muretto perché ero appoggiato - racconta un signore sessantenne di Oderzo che con la moglie da anni viene nei weekend ad Eraclea Mare - mi hanno detto che non ero un bel vedere per chi aveva noleggiato l'ombrellone e pretendeva la vista panoramica del mare libera da impedimenti. E' bastato che mi alzassi rimanendo a pochi centimetri dal muretto per far smettere le proteste».  Il divieto verrebbe giustificato citando in maniera un po' dubbia l'applicazione estensiva dell'Ordinanza Balneare 2011, atto dell'ufficio del Demanio indirizzato a tutti gli utenti della spiaggia del litorale di Eraclea che, al punto «f» dell'articolo «2a», contempla fra i divieti il «praticare attività o tenere comportamenti, anche attraverso giochi, suoni provenienti da terra o da mare, che rechino danno, molestie od ostacolino l'uso collettivo delle spiagge o del mare».  

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