Spazi per mostre, business da 25 milioni

Palazzi, chiese, università: tutti offrono le proprie sedi in affitto. Prezzi alle stelle, il mercato dell’arte non conosce crisi
Di Enrico Tantucci

Il boom immobiliare di Biennale e dintorni. Non c'è crisi in laguna nel mercato degli affitti degli spazi espositivi per mostre in vista della Biennale Arti Visive della prossima settimana, ma anzi un aumento dei prezzi costante. Infatti non solo gli alberghi per gli ospiti, ma anche palazzi storici, ma anche chiese, sedi di istituzioni, di università - dall’Iuav a Ca’Foscari, al Conservatorio - e persino di scuole e caserme sono tutti «esauriti» per ospitare esposizioni collaterali e padiglioni dei Paesi che non hanno spazio ai Giardini e all'Arsenale. Solo la Bacheca della Biennale, che “smista” parte delle richieste, segnala circa 170 spazi espositivi offerti in città per questa Biennale. E i prezzi sono già schizzati in alto almeno del 40 per cento rispetto alla Biennale di due anni fa, perché la domanda supera l'offerta e c'è ancora chi sta cercando spazi espositivi. Si va da un minimo di diecimila euro al mese (da moltiplicare per sei, la durata della Biennale) per un semplice magazzino, ai 40 mila euro (che diventano così 240 mila per tutta la durata), per un palazzo, per il solo uso dello spazio, senza calcolare la guardianìa, che si porta via altri 6-7 mila euro e gli allestimenti, ormai costosissimi, anche perché le ditte veneziane che li fanno sono oberate di lavoro. Per il Palazzo delle Prigioni Vecchie, a un passo dall'area marciana _ spiegano alcuni operatori - il costo sarebbe di circa 30 mila euro al mese. Di poco inferiore l'affitto di uno spazio come la Scuola Grande della Misericordia. Più economiche le chiese, ancora affittabili a circa 10-15 mila euro al mese e infatti anche la Curia _ a corto di fondi per la manutenzione - si è gettata nel business e la chiesa di San Lio, piuttosto che quella di Sant'Antonin, la chiesetta di San Samuele e persino alcune sale del Museo del Diocesano diventeranno per la Biennale spazi espositivi, per non parlare della Basilica di San Giorgio Maggiore. C'è ormai con un giro d'affari legato alla grande kermesse e alla miriade di mostre che si aprono nello stesso periodo, che se due anni fa era stimato dagli addetti ai lavori vicino ai 20 milioni di euro, ora sfiorererebbe i 25 milioni. Ogni Paese senza padiglione, per partecipare alla Biennale trovando un proprio spazio espositivo spendeva due anni fa _ tra affitto, guardianìa, catering, trasporti delle opere, spese di soggiorno, pubblicità _ da un minimo di 100 mila a un massimo di 500 mila euro. Ma il listino ora va aggiornato al rialzo. Una delle mostre collaterali della Biennale di quest’anno avrà, ad esempio, un budget di un milione di euro per «partecipare» alla kermesse Ma a Venezia è tutto caro per le mostre e gli stessi taxi da prenotare per i giorni della vernice sono praticamente introvabili La Fondazione Prada, per “prenotarne” uno fisso per tre giorni per i suoi ospiti spenderebbe 25 mila euro. Non è finita, perché ci sono poi le cene in locali e ristoranti che, al di fuori del giorno dell'inaugurazione, molti Paesi e curatori di mostre organizzano per"tenere su" il proprio evento. Si capisce pertanto come ormai per la città in chiave turistica la Biennale Arte sia veramente un grande affare.

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