Sigilli all’hotel Aldebaran, ma i titolari si ribellano

JESOLO. Sigilli all’hotel Aldebaran vicino a piazza Nember, ma i titolari si oppongono alla procedura fallimentare in atto con il Tribunale di Venezia. Mercoledì sono dovuti intervenire i militari della guardia di finanza e gli agenti della polizia locale di Jesolo per calmare le acque alquanto agitate in via Udine, mentre residenti e operatori hanno assistito alla scena impressionati.
Il curatore, come prevede il procedimento fallimentare in atto e ormai giunto all’epilogo, si è presentato ieri per rientrare in possesso dell’immobile. Questo è l’iter del fallimento, ma gli ostacoli non sono mancati. I titolari, infatti, si sono pervicacemente opposti e chiusi all’interno della struttura, rifiutandosi di uscire. La tensione è aumentata con il passare dei minuti. Il curatore ha allora chiesto l’intervento delle forze di polizia e sul posto è arrivata la guardia di finanza e poi anche gli agenti della polizia locale di Jesolo. Il titolare si sarebbe rifiutato di uscire nel modo più assoluto e ha opposto la circostanza che in quella sua strutture lui risiede con la famiglia. Dopo un po’ di tensione, tenuta sotto controllo dai militari delle fiamme gialle e dagli agenti, la situazione è rientrata, ma comunque i sigilli restano e la procedura fallimentare proseguirà in ogni caso il suo iter.
L’hotel Aldebaran, uno dei più conosciuti del lido con una lunga storia nella ricettività alle spalle, era balzato agli onori della cronaca quest’estate perché colpito da un provvedimento della Procura in relazione alla musica troppo alta, altra questione molto dibattuta nella Jesolo del divertimento notturno. Il risultato dei contestati controlli era stato una settimana di chiusura forzata.
Il legale dei titolari, l’avvocato Daniel Polo Pardise, aveva comunque presentato regolare istanza al Tribunale del Riesame all’indomani del sequestro a fine estate. E infine è giunta la risposta del Riesame che ha considerato l’iniziale sequestro “illegittimo e sproporzionato rispetto alla finalità della misura cautelare”. Erano state fatte precise contestazioni alle misurazioni dei volumi e il tipo di controlli che non tenevano contro del divertimento e della musica anche nella vicina piazza Nember. Erano rimasti invece ancora sotto sequestro gli strumenti musicali in ordine ai quali è stata presentata una separata richiesta di dissequestro da parte dei proprietari, ovvero i musicisti.
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