Sigilli al capannone di rifiuti: «Qui a Fossalta di Piave si rischia il disastro»

Stipati 16 mila metri cubi, tonnellate di plastica e possibili sostanze pericolose Il sindaco Sensini: «Proprietà incerta, difficile intimare l’ordinanza di sgombero»

FOSSALTA DI PIAVE. Una montagna di immondizie. Nel capannone posto sotto sequestro dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) in via delle Industrie, a Fossalta di Piave, sono stati depositati, abusivamente, circa 16 mila metri cubi di rifiuti. Secondo i primi accertamenti, si tratta di carta e materiale plastico. Ma potrebbero servire verifiche approfondite per escludere che, tra quell’enorme mole di immondizia, non vi sia anche qualche sostanza pericolosa. Di certo, si tratta di una situazione potenzialmente a rischio. Il sindaco Massimo Sensini è preoccupato e si è subito attivato per capire come arrivare allo sgombero della discarica abusiva. Mentre proseguono gli accertamenti dei carabinieri.

DE POLO - DINO TOMMASELLA - FOSSALTA DI PIAVE - IL CAPANNONE SEQUESTATO IN VIA DEELLE INDUSTRIE 16
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IL SEQUESTRO. Le indagini del Noe sono partite in seguito a una segnalazione. Lo scorso 16 novembre i carabinieri hanno informato il Comune della possibile presenza di questa discarica abusiva all’interno di un capannone, di 4 mila metri quadrati, nell’area industriale del paese. È scattato un sopralluogo congiunto da parte dei militari insieme alla polizia locale e ai vigili del fuoco. I sospetti si sono rivelati fondati. All’interno del capannone sono stati rinvenuti tra i 15 e i 16 mila metri cubi di immondizie. Il capannone è stato posto sotto sequestro. Il sito produttivo in passato era di proprietà di un’azienda locale, che però ha chiuso una decina di anni fa. In seguito la proprietà del capannone è passata di mano. Si è parlato di ditte riconducibili a cittadini ucraini, ma anche del coinvolgimento di un cittadino marocchino, che risulterebbe irreperibile. Una situazione intricata, insomma. Tutti dettagli che spetterà ai carabinieri e alla magistratura chiarire. Le indagini stanno proseguendo per capire chi esattamente abbia portato i rifiuti all’interno del capannone e se siano stati gli attuali proprietari, o altri soggetti, che abbiamo aperto i portoni dell’azienda, per far entrare i camion con i rifiuti. Probabilmente di notte, visto che in zona nessuno avrebbe visto o segnalato movimenti sospetti.

DE POLO - DINO TOMMASELLA - FOSSALTA DI PIAVE - IL CAPANNONE SEQUESTATO IN VIA DEELLE INDUSTRIE 16
DE POLO - DINO TOMMASELLA - FOSSALTA DI PIAVE - IL CAPANNONE SEQUESTATO IN VIA DEELLE INDUSTRIE 16


L’ALLARME DEL SINDACO «Degli sviluppi dell’indagine al momento non sappiamo nulla. Non sappiamo da dove arrivino i rifiuti. Ma sta di fatto che adesso abbiamo il problema di questa montagna di immondizie dentro un capannone», commenta il sindaco Massimo Sensini, «c’è un problema, grande e grosso, di sicurezza. Fossalta è un paese piccolo. È vero che il capannone si trova in zona industriale, ma è comunque vicinissimo alle case. Dopo tutti gli sforzi che abbiamo fatto in passato per svuotare le tre discariche abusive che avevamo scoperto in paese, adesso ci siamo trovati di fronte a questa nuova situazione. Sono molto preoccupato». Il timore è soprattutto per le conseguenze che potrebbe avere un eventuale incendio. D’altra parte, sono diversi gli episodi di cronaca avvenuti in cui capannoni, stipati di rifiuti, sono andati all’improvviso bruciati, per cause spesso mai chiarite. C’è poi un altro aspetto da chiarire, ovvero la tipologia di tutti i rifiuti stoccati.

DE POLO - DINO TOMMASELLA - FOSSALTA DI PIAVE - IL CAPANNONE SEQUESTATO IN VIA DELLE INDUSTRIE 16 - IL SOPRALLUOGO DEI VV.FF.
DE POLO - DINO TOMMASELLA - FOSSALTA DI PIAVE - IL CAPANNONE SEQUESTATO IN VIA DELLE INDUSTRIE 16 - IL SOPRALLUOGO DEI VV.FF.


LA BONIFICA. Intanto il Comune si è già attivato per capire come si potrà arrivare a rimuovere i rifiuti stoccati nel capannone. Servirà un’ordinanza di sgombero? Ma a chi intimarlo, se al momento non sono chiare le responsabilità? Nei giorni scorsi il sindaco Sensini ha parlato nuovamente con i Noe. «Mi sto già muovendo anche con Veritas e mi attiverò con il magistrato, da cui dovrò farmi autorizzare per l’accesso all’area», aggiunge Sensini, «insieme al comandante della polizia locale, stiamo facendo il punto della situazione per capire che direzione prendere». Si può dire che il sindaco di Fossalta sia ormai esperto di queste situazioni, avendo dovuto gestire nel suo mandato già altri tre casi di discariche abusive. Ma non nasconde le difficoltà che nasconde questo. «Anche dal punto di vista burocratico la vicenda è complessa», conclude Sensini, «intanto ci ritroviamo con questa montagna di immondizie dentro un capannone, dove non dovrebbero starci». —


 

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