Si è spento il barone e proprietario terriero Tito Ciani Bassetti

RONCADE. Da tempo la sua salute era compromessa e se ne è andato in punta di piedi, secondo lo stile che lo ha sempre contraddistinto. La notizia della morte del barone Tito Ciani Bassetti di Ciano, il nobile d’antico lignaggio che da tempo abitava a Fiera, si è sparsa in città solo ieri, alla vigilia del suo funerale, che si svolge oggi alle 15.30 nella basilica di Santa Maria Maggiore (con partenza dall’obitorio dell’ospedale Ca’ Foncello alle 15.15). «Un gran signore, con il dono della discrezione e la passione per la cultura coltivata con passione e gusto per la scoperta», così lo definiscono gli amici.

Tito Ciani Bassetti aveva ereditato il nome dal nonno, passato alla storia locale per aver acquistato il castello di Roncade, dove ora, assieme a un resort, hanno sede anche le cantine di famiglia, le cui sorti sono seguite più da vicino dal fratello, il barone Vincenzo.

Tito Ciani Bassetti era invece più innamorato dell’azienda agricola venatoria “Ciani Bassetti, a San Giorgio di Livenza che lui seguiva direttamente, con dedizione e grande competenza. Fino a un decennio addietro, prima di ammalarsi, il barone aveva anche fatto vita di società ed era stato una delle presenze più importanti in numerose associazioni, non ultima il Rotary Club, di cui era stato uno dei più insigni rappresentanti e delle più attente presenze in convegni e iniziative. Poi, una volta compromessa la salute, Ciani Bassetti si era ritirato a una vita fisicamente meno dispendiosa e più dedicata alla terra agli affetti, accanto alla moglie Susanna e ai figli Giovanni, Pietro, Giacomo e Maria e alle loro famiglie. Un padre amoroso che si riconosceva l’unica debolezza di coltivare e tener vive molte cose della cultura trevigiana. I figli Giovanni, Pietro, Giacomo e Maria, assieme a mamma Susanna, hanno disposto che le somme per gli omaggi floreali vengano tramutate in offerte all’Advar di Treviso. –

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