«Sfrattati da Ca’ Pesaro i quadri degli artisti veneziani»

Saetti, Carena, Ippolito Caffi, Guidi e Cadorin. La scuola di Burano e i figurativi. Ma anche scultori come Aristide Sartorio, famoso per aver decorato la sede della Camera dei Deputati a Roma. Tutti «desaparecidos», o meglio introvabili in quello che dovrebbe essere il Museo che li ospita. «Hanno sfrattato gli artisti veneziani da Ca’ Pesaro», denuncia il pittore veneziano Eulisse, «sono andato a vistare il nuovo allestimento. Ho visto che i pittori della nostra città sono stati messi in magazzino, non ci sono più. Al piano terra c’è solo un grande quadro di Vedova, sempre lui, che occupa la grande sala di 50 metri per 20. Degli altri si sono perse le tracce». Decisione che fa discutere, quella della direttrice della Fondazione Musei Gabriella Belli di «rimodernare» il museo d’arte moderna, lasciando spazio a nuovi artisti. «Tutto legittimo», dice Eulisse, «ma io credo che sia doveroso per la nostra città non dimenticarsi di questi grandi artisti che tanto hanno dato alla loro città». Così del maestro Virgilio Guidi, denuncia il pittore, è esposto adesso al museo solo un quadretto di 50 centimetri per 70. Eppure lui è stato una figura significativa dell’arte del Novecento a Venezia. Così per i figurativi, che hanno sempre seguito strade originali, resistendo all’invadenza del modernariato. Parlo di Borsato, Basaglia, Gianquinto, Zotti, Barbaro, Hollesch e molti altri».
L’appello di Eulisse è che adesso questi quadri siano esposti in pubblico. «Trovino altri spazi, oppure tolgano quadri che hanno meno interesse», dice.
Il Museo d’Arte moderna di Ca’ Pesaro, di recente ristrutturato, possiede 2400 quadri, di cui soltanto 300 sono attualmente esposti. Gli altri sono in depisto ai capannoni del Vega a Marghera.
Alberto Vitucci
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