Sfigurata dal chirurgo, parola ai medici legali
Rinoplastica andata male, la paziente sfigurata visitata dal medico legale chiede un maxi risarcimento. La donna di oltre 50 anni, residente nel Sandonatese, che si è sottoposta a un delicato intervento di chirurgia plastica al naso in una struttura privata di Padova, ha fatto causa al chirurgo che l’ha operata e chiesto 500 mila euro. Assistita dal suo avvocato, il legale di San Donà Angelo Lorenzon, sta affrontando la trafila delle visite. Nei giorni scorsi la donna - che nel frattempo è stata visitata all’ospedale di Vienna - è stata vista dal medico legale, il dottor Antonello Cirnelli. Il medico legale si è avvalso del supporto di un altro chirurgo plastico che la visiterà a suo volta nei prossimi giorni per accertare con perizia quanto la donna ha denunciato di aver subito per presunti errori in sala operatoria. Stando alle contestazioni della donna, durante l’intervento eseguito nella struttura privata a Padova, sarebbero stati interessati i muscoli facciali e i nervi, sfigurando di fatto il volto. La signora, sempre secondo la sua ricostruzione, avrebbe inoltre contratto un virus nel corso dell’intervento chirurgico. L’intervento eseguito non sarebbe stato coperto da assicurazione. «Abbiamo fatto causa al chirurgo che ha operato», spiega l’avvocato Lorenzon, «La mia assistita ha subito un danno grave dovuto a nostro avviso all’imperizia dei medici. Non solo ha il volto sfigurato, perché sono stati interessati muscoli facciali, ma ha contratto anche un virus a causa di un batterio nel corso dell’intervento di rinoplastica. Chiederemo pertanto un risarcimento da 500 mila euro per i danni permanenti ».
Il chirurgo, respinge al mittente tutte le accuse. «Da più di trent'anni lavoro come chirurgo plastico», sostiene il medico, «Nella mia, già lunga, carriera professionale ho eseguito almeno 25.000 interventi. Una vicenda del genere non mi è mai capitata. Non è vero che il volto della donna è rimasto sfigurato in conseguenza del mio intervento. Lo dimostrano le cartelle cliniche degli esami di controllo effettuati in una clinica di Vienna, che mi sono stati portati a Padova direttamente dal marito.». E il chirurgo non esclude una contromossa legale. (g.ca - f.p.)
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