Settimana corta a scuola il sabato niente lezioni

MIRANO. «Oggi è sabato e quindi non si va a scuola». Mirano storpia i celebri versi di Pino Daniele: dal prossimo anno scolastico gli alunni della scuola media Mazzini faranno la settimana corta. Decisione in qualche modo storica per la città, dove il sabato mattina tra i banchi non era mai stato messo in discussione. Il Consiglio dell’istituto comprensivo Mirano 2 l’ha presa nei giorni scorsi a maggioranza: 204 favorevoli, 146 contrari. Da settembre dunque si volta pagina: a scuola si andrà da lunedì a venerdì, alunni liberi di giocare (o dormire) il sabato mattina. La settimana scolastica verrà strutturata su cinque giorni di lezione anziché sei. Ovviamente “allungando” i feriali.
Lo spunto è venuto durante l’incontro di presentazione della scuola Mazzini alle future classi prime. Per alzata di mano la maggioranza ha chiesto che fosse valutato un orario basato sulla cosiddetta “settimana corta”. È stato proposto un sondaggio tra le future classi seconde e terze, da qui il voto. Una discussione che ha coinvolto tutti gli organi scolastici e anche il collegio dei docenti si è espresso a favore, sempre a maggioranza, sulla nuova ipotesi di orario. Addirittura alcuni insegnanti hanno contattato la scuola media di Camponogara (ironia della sorte, anch’essa intitolata a Mazzini) dove da anni viene proposto un orario scolastico con il sabato a casa. Lì l’esperienza è sembrata essere positiva a tal punto che la richiesta di riportare la settimana a sei giorni è stata respinta. Certo non mancano i distinguo. La Mazzini, non essendo fornita di mensa, non potrà proporre rientri pomeridiani e quindi necessariamente la settimana corta passa per un aumento delle ore di lezione negli altri giorni. Per alcuni genitori a quell’età troppe ore di fila sui banchi sono troppe. Ma per la maggioranza di docenti e genitori i vantaggi sembrano essere maggiori. Durante la discussione è girata anche una circolare della Provincia di Milano che invita le proprie scuole a considerare un’articolazione su cinque giorni. Insomma la settimana corta è il futuro. Molti i fattori che la fanno preferire agli organi scolastici, non ultimo il risparmio energetico, che visti i tagli alla scuola pubblica, non è cosa di poco conto. Tenendo contatori e riscaldamento spenti un giorno in più si possono destinare i risparmi così ottenuti ad attività didattiche e manutenzioni. Ma a Mirano i favorevoli hanno scelto anche per altri motivi: «Soprattutto per darci la possibilità di stare con i nostri figli un giorno in più», spiega un genitore, «e per adeguarci a uno standard europeo che da anni ormai è orientato su settimane scolastiche da cinque giorni».
Filippo De Gaspari
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