Il commosso addio a Dennis, morto a 15 anni: «Ora vola alto»

Oltre 300 persone a Mirano al funerale del giovane stroncato da un tumore. Gli amici: «Non sapevamo che eri malato e tu continuavi a fare progetti». Il nonno: «Ciao campione»

Alessandro Abbadir
I messaggi letti dagli amici in Duomo e il parroco don Silvio Catterino (foto Pòrcile)
I messaggi letti dagli amici in Duomo e il parroco don Silvio Catterino (foto Pòrcile)

«Ciao Dennis ora vola alto, non ti dimenticheremo mai. Con il tuo sorriso sincero schietto e originale mettevi allegria a tutti». Così gli amici di Dennis Rossi, il 15enne stroncato da un tumore in poco più di un anno e mezzo. Martedì 8 luglio in chiesa c’erano più di trecento persone a dargli l’ultimo saluto.

«Non sapevamo della tua malattia» ha detto una compagna di scuola dell’Itis Levi Ponti «Lo sapevano i professori che mantenevano il segreto. Parlavi con noi dei tuoi sogni e già discutevamo dei progetti per il prossimo anno. Quando lo abbiamo saputo che non c’eri più, eravamo increduli. Hai lasciato un segno indelebile in tutti».

A Mirano l'addio a Dennis, morto di cancro a 15 anni, tra ricordi e palloncini

«Dennis» ha detto il parroco di Mirano, don Silvio Catterino «portava momenti di luce con il suo comportamento e con la sua vita. È stato un ragazzo con i suoi sogni che non si è mai fermato, ha sempre vissuto senza mai far pesare la malattia a nessuno e facendo però tutte le terapie necessarie come la radio terapia e la chemioterapia. Era un ragazzo che si preoccupava della sofferenza degli altri più che della sua».

Dennis quando andava a fare le terapie all’ospedale di Padova in Oncologia diceva ai genitori che era stanco di vedere soffrire per i tumori così tanti bambini piccoli.

Il parroco ha anche ricordato il momento commovente in cui a Dennis, negli ultimi giorni di vita in cui era ricoverato all’ospedale di Mirano, è stato chiesto se avesse voluto tornare a casa e lui, non riuscendo più a parlare, ha fatto capire di no, e ha alzato il dito verso il cielo.

Di Dennis è stata ricordata la grande passione per l’arte e per il disegno, un dono che aveva innato. Amava il basket, il suo sport preferito.

Sulla bianca bara del ragazzo sono stati messi tanti girasoli, i fiori che amava.

Anche il nonno Francesco lo ha ricordato in chiesa con una lettera di saluto che ha fatto leggere e che si è conclusa con un «Ciao campione!».

In rappresentanza del Comune c’era il sindaco Tiziano Baggio. Dopo la cerimonia sul sagrato della chiesa dei palloncini bianchi sono stati liberati dagli amici e parenti.

Dennis lascia il papà Sebastiano, la mamma Gessica, la sorella Nora, il nonno Francesco, l’amica Alexandra, l’amico Riccardo e tutte le persone che lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene.

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