All’Usl 3 lezioni (anche) in bengalese sulla prevenzione degli incidenti dei bambini

Tutti gli appuntamenti promossi dall’azienda sanitaria in occasione della Settimana dell’allattamento dal 6 all’11 ottobre (con alcune anticipazioni). Con un’attenzione alle famiglie straniere del territorio. I programmi completi degli eventi

Settimana dell'allattamento organizzata dall'Usl 3
Settimana dell'allattamento organizzata dall'Usl 3

Più di ottanta eventi nella Settimana dell’allattamento dell’Usl 3 per mamme, bimbi, papà, fratelli, nonni e caregiver. L’appuntamento parte da lunedì 6 e si conclude sabato 11 ottobre, ma alcune occasioni anticipano le danze anche nei giorni precedenti.

Una settimana che non è mai stata così ricca in tutto il territorio dell’Usl tra passeggiate, laboratori esperienziali, danze mamma-figlio, angoli di ricette per i bimbi, confronti tra gravide e neomamme, letture musicali, letture a bassa voce e letture ad alta voce, improvvisazioni, picnic, mostre fotografiche, lezioni sulla prevenzione degli incidenti pediatrici anche in lingua bengalese, incontri in ospedali, distretti, consultori familiari, piscine, biblioteche, teatri, centri culturali, musei, parchi, chiostri cittadini, asili nido, ville storiche, piazze.

Si parlerà di stazioni di allattamento, latte umano donato, lettura precoce infantile, rischi dello smartphone, vita del bambino negli ambienti digitali, paternità 2.0, sessualità di coppia dopo la nascita del bebè, allattamento e rientro al lavoro, emotività mamma-bimbo, baby wearing, routine del sonno nel neonato, ruolo dei nonni, fiabe educative, canto e musicoterapia in gravidanza, yoga in gravidanza, benessere del perineo.

E ancora di legame di attaccamento, miti da sfatare sull’allattamento, eredità emotiva, primi mille giorni, scelta di giochi, giocattoli e libri, spremitura manuale del seno, tiralatte e montata lattea, posizioni dell’allattamento, sviluppo del bambino, svezzamento e alimentazione complementare, endogestazione ed esogestazione, manovre di disostruzione pediatrica.

 

I programmi completi

Ospedale dell’Angelo

Distretto 1 e 2

Distretti 3 e 4

Con ostetriche, ginecologi, infermieri, assistenti sanitari, fisioterapisti, educatori, pediatri, istruttori di primo soccorso, psicologi e psicoterapeuti, assistenti sociali, mediatori familiari, bibliotecari, volontari, istruttori yoga, musicoterapeuti, consulenti educativi, insegnanti d’asilo, facilitatori culturali che si divideranno tra Mestre, Chirignago, Centro storico veneziano e isole, Marghera, Cavarzere, Fiesso D’Artico, Dolo, Mirano, Chioggia, Spinea, Santa Maria di Sala, Stra, Martellago, Campagna Lupia e Noale.

«Promuoviamo una serie di interventi rivolti alla cittadinanza, con particolare attenzione alle famiglie con neonati e bambini, per valorizzare il ruolo della prevenzione e promuovere il benessere psicofisico sin dai primi giorni di vita», dice il direttore sociosanitario dell’Usl 3 Serenissima Massimo Zuin, «Il progetto si fonda sui tre pilastri fondamentali del Sistema sanitario nazionale: ospedale, territorio e prevenzione. Sono coinvolte attivamente le strutture ospedaliere di Mestre, Mirano e Chioggia, il Dipartimento di prevenzione e i Consultori familiari, a testimonianza di una rete integrata che lavora quotidianamente per la tutela della salute pubblica».

«Una delle forze del nostro sistema è la presenza coordinata di tutte le figure professionali che operano nei servizi aziendali», aggiunge la coordinatrice degli assistenti sociali del Servizio Infanzia adolescenza famiglia Nicoletta Codato, «Questo approccio multidisciplinare garantisce una presa in carico efficace e una continuità assistenziale per tutte le famiglie, anche in situazioni di fragilità. L’iniziativa gode del riconoscimento e del patrocinio degli Ordini professionali che rappresentano i professionisti coinvolti nel sistema sociosanitario, assicurando così la qualità scientifica degli interventi proposti. Importante anche il riconoscimento da parte dell’Unicef, che sottolinea il valore universale del lavoro svolto a tutela dell’infanzia».

Un’attenzione particolare è rivolta alle famiglie straniere presenti nel territorio: alcuni incontri prevedono la presenza di un mediatore linguistico-culturale di lingua bengalese, per favorire l’accessibilità ai servizi e la diffusione delle buone pratiche di prevenzione e cura.

Gli eventi si terranno al di fuori dei consueti spazi sanitari, privilegiando luoghi vicini alla vita quotidiana delle famiglie. «L’obiettivo», spiega Zuin, «è quello di avvicinarsi alla cittadinanza per ascoltare i bisogni reali delle famiglie, in particolare quelle con figli tra zero e tre anni, spesso prive di reti familiari, monogenitoriali o in difficoltà nel conciliare i tempi di vita e lavoro. Il progetto si sviluppa in una logica di sistema che coinvolge l’Azienda sanitaria, i Comuni, il Terzo settore e le associazioni del territorio, con l’obiettivo di costruire una rete integrata di servizi».

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