Settembre mestrino, iniziativa a rischio

Nessuna notizia dall’amministrazione. Categorie, Municipalità e operatori preoccupati: senza manifestazioni la città soffre
Di Mitia Chiarin
Mercatini in occasione della manifestazione 'Mestre in centro'
Mercatini in occasione della manifestazione 'Mestre in centro'

Due mesi passano in fretta. Ma l’organizzazione del “Settembre mestrino”, il tradizionale cartellone di eventi che aveva il compito di rivitalizzare il centro di Mestre, è una nebulosa incerta. Il cambio di amministrazione con l’arrivo, da poco più di un mese, alla guida della città di Luigi Brugnaro ha fermato il lavoro di organizzazione di “Mestre in centro”, la manifestazione fatta di presentazioni di libri, concerti, fiere pensate dalle categorie che aveva dato ordine e un senso al tradizionale “settembre mestrino”, contando anche sull’alleanza, vincente, con il Festival della politica. Ora quel cartellone è messo da parte nonostante i numeri: 30 mila presenze nel 2014 al Festival della politica, 20 mila alla fiera “Altrofuturo”, 40 mila per la fiera di San Michele, 100 mila per “MestrEuropa”, per dare solo qualche numero.

La nuova amministrazione vuole provare a percorrere un percorso diverso ma cosa tirerà fuori dal cilindro Brugnaro, che ha la delega anche alla Cultura? Il sindaco ne ha discusso con l’assessore Paola Mar e il direttore generale Marco Agostini nei giorni scorsi: cartellone ridotto a due mesi, da San Michele alla Sortita (settembre e ottobre) con iniziative in piazza Ferretto estese a piazzale Candiani e piazzetta Coin. «Meno bancarelle e più qualità per ridare alla piazza il ruolo di salotto», si lascia scappare Agostini. Di programmi, date e fondi (pochi) non si sa nulla. Intanto a Mestre c’è fretta e preoccupazione perché categorie, operatori culturali, Municipalità non sono stati fermi ma non hanno certezze.

«Noi annunciavamo già ai primi di luglio le date di “Mestre in centro”. Ora noto un insolito silenzio», rileva l’ex vicesindaco di Venezia, il Pd Sandro Simionato. «Quello era contenitore di eventi che ha funzionato, praticamente autogestito dal Comune grazie agli sponsor e con la sola spesa del lavoro di tre dipendenti. È legittimo pensare di fare meglio, ci mancherebbe, ma in attesa di farlo si poteva mantenere piuttosto di rischiare di non fare niente. Mi auguro che Mestre non rimanga senza iniziative e che questa situazione confusa, in assenza di prospettive, passi in fretta».

Maurizio Franceschi (Confesercenti) e Dario Corradi (Ascom) fremono. «Noi stiamo organizzando la fiera di “Gusto e sapori” e aiutiamo il festival della Politica. Dal Comune non abbiamo segnali, per ora. Speriamo che il “settembre mestrino” venga confermato perché la perdita sarebbe pesante: Mestre soffre senza attrattive», dice Franceschi. «Noi stiamo organizzando un mese di iniziative in via Mestrina ma c’è l’incognita forte dei plateatici: se ce li faranno pagare a peso d’oro, senza aiuti, salta tutto. Speriamo che il sindaco batta un colpo», dice Corradi. Vincenzo Conte, presidente della Municipalità è preoccupato: «Noi stiamo lavorando a varie iniziative proposte a costo zero da associazioni del territorio ma ci chiedono di coprire alcune spese (dalle ambulanze alla Siae) e non abbiamo un euro in cassa. Chiederemo almeno 5 mila euro per garantire le nostre manifestazioni. Ma temiamo se Mestre rimarrà senza eventi».

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