«Sesso senza il preservativo, il rischio di ammalarsi è reale»

Dopo il carnevale 2019, decisamente  “hot” a Venezia, un esperto mette in guardia. Sesso protetto come prevenzione

MESTRE. «I comportamenti sessuali trasgressivi, balzati alle cronache durante il Carnevale veneziano, ci trasmettono il messaggio di una sessualità libera, disinibita e appariscente ma non tengono conto che nulla è cambiato in termini di rischio di trasmissione di malattie sessualmente trasmesse».

A mettere in guardia l’opinione pubblica veneziana che ha discusso, sorriso, si è scandalizzata per i video di amplessi all’aperto, filmati e finiti su internet, mai come quest’anno, è il professor Enzo Raise, infettivologo e immunologo, ex Direttore di Malattie Infettive di Venezia e Mestre.

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«L’ infezione da HIV è la più temibile, è una infezione cronica. In Italia ogni anno si contagiano 4.000 persone in media; nella Regione Veneto nel 2017 i casi di Aids (malattia avanzata) sono stati 40 e 207 i casi conosciuti di HIV ma vi è almeno un 25% (almeno altre 25 persone) che non conosce di essere infetto», dice Raise a cui abbiamo chiesto un parere. Oggi la trasmissione con siringhe usate si è fortemente ridotta e per l’80% avviene per via sessuale.

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«La Gonorrea è una infezione dalla facile diffusione, si trasmette con il 70% di probabilità per ogni rapporto. La sifilide è in crescita, con un singolo rapporto sessuale si trasmette al partner o alla partner con il 30% di probabilità. Le infezioni da Herpes genitale, Chlamidia, Ureaplasma, Tricomonas sono in incremento e spesso, come per l’Herpes genitale, tornano frequentemente, rendendo difficile una vita sessuale soddisfacente. Le uniche infezioni per le quali esistono i vaccini sono l’HPV, (causa condilomi oltre al tumore del collo dell’utero e al cavo orale), che viene effettuato in epoca pre-puber con protezione elevata ed il virus dell’epatite B che oggi è quasi debellato. Il tipo C è trasmissibile sessualmente con probabilità del 6%». Raise continua: «Il rischio della trasmissione dell' HIV è del 1% per ogni singolo rapporto; l' infezione HIV con le terapie attuali si cronicizza ma non si eradica; dopo un rapporto sessuale con un persona si può effettuare la profilassi anti HIV molto efficace nelle prime 4-6 ore con durata di 4 settimane. Naturalmente l’uso del preservativo non espone a questi rischi e non vi è necessità di profilassi post-esposizione. L' uso del preservativo è sempre valido anche nel caso delle altre malattie sessualmente trasmesse».



I dati italiani e veneti dicono che per l’HIV «vi è uno zoccolo duro di trasmissione che ormai da 10 anni non è scalfito mentre «per le altre malattie vi è un incremento che non appare all’opinione pubblica» perché, dice Raise, «non sono malattie mortali ma rendono il proseguo della vita sessuale molto problematica». E per l’HIV il vaccino non è ancora all’orizzonte, nel disinteresse generale. Il professore conclude: «Libertà sessuale non deve significare incoscienza, non si conosce mai a sufficienza il o la partner appena incontrata. Quindi il primo messaggio è “Mi devo proteggere”, pur nella libera scelta di un atto sessuale, seppur impulsivo, ardente e temporaneo. La protezione deriva dall’uso del preservativo». —

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