Servizi sociali a rischio, lunedì presidio

Dopo lo stato di agitazione della Uil, Usb organizza una protesta degli operatori dell’assistenza e del settore scuole
Di Mitia Chiarin
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 16.12.2014.- Consiglio Comunale. Protesta per vendita Villa Heriot (rinviata). Agostini, Zappalorto
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 16.12.2014.- Consiglio Comunale. Protesta per vendita Villa Heriot (rinviata). Agostini, Zappalorto

Non c’è solo lo stato di agitazione subito proclamato dalla Uil Fpl di Pietro Polo. Ma anche un presidio, programmato per lunedì prossimo, 11 maggio, in via Poerio dalle 17 alle 19 dal sindacato di base Usb di Venezia. E comunicati al vetriolo come quello del Dicapp, sindacato dei dipendenti comunali, che parla senza mezzi termini «di disastro finanziario» per il Comune di Venezia con «ricadute gravissime e dolorose per cittadini e lavoratori». Il caso dell’assistenza domiciliare, con la minaccia di tagli poi rientrata da parte della giunta commissariale di Venezia e la conferma dalla Fondazione dell’arrivo dei 450 mila euro per pagare gli stipendi a 230 operatori, reinfiamma la polemica sulla capacità nel Comune di Venezia di continuare a garantire servizi ai cittadini a fronte del pesante deficit di bilancio consultivo 2014.

I fondi per l’assistenza domiciliare sono garantiti e impegnati, hanno precisato dal Comune, ma i problemi restano e la preoccupazione è alta. E ci sono servizi che si sono già fermati. Come quello che si occupa dei senza fissa dimora.

«Il servizio docce è chiuso. Il centro diurno, l’attività in strada e pure il telefono bianco per le segnalazioni dei cittadini sono sospesi. A parte una telefonata non sono arrivate comunicazioni ufficiali e noi stiamo valutando come farci sentire perché ci sono 14 operatori solo in questo servizio che rischiano e ci sono gli utenti, chi vive in strada, che rimarrangono soli. E questo in una città dove non si fa che parlare di degrado e sicurezza», spiega Vittoria Scarpa della cooperativa Caracol, stoppata per assenza di fondi assieme alla Gea e alla Croce Verde.

«Si è già parlato sulla stampa del taglio all’assistenza domiciliare, settore già fortemente colpito dal bilancio del commissario Zappalorto nel 2014, ed oggi si tenta di calmare le acque con dichiarazioni d’intenti sull’impegno a salvaguardare i servizi sociali», dice per il Dicapp, Luca Lombardo, coordinatore regionale. «Ma la realtà non può essere edulcorata per quei cittadini che di tali servizi hanno stringente necessità e per quei lavoratori che rischiano lo stipendio oggi e il posto di lavoro domani».

Ieri la Rsu dei comunali, assieme al Dicapp, ha discusso in Comune della situazione di 11 lavoratori con contratto a tempo determinato per i quali il Comune ha avviato la procedura di licenziamento. Oggi si va in Direzione provinciale del lavoro. Ma ci sono i casi di un centinaio di precari del Comune a cui a dicembre 2015 scade il contratto e altri cento che non hanno i requisiti per un rinnovo. E poi ci sono i precari delle scuole dell’infanzia che per effetto di minori iscrizioni ora rischiano il mancato rinnovo degli incarichi.

Lunedì il presidio del sindacato di base Usb vedrà la presenza di lavoratori dell’assistenza domiciliare (Fondazione Venezia servizi alla persona Onlus) e della cooperativa Ancora che si occupa di accudienza scolastica oltre alle operatrici degli spazi cuccioli (i nidi part-time) del Comune, che rischiano di saltare come è già successo per i centri estivi per 4 mila ragazzini della città. Una protesta per «la difesa del welfare veneziano e il mantenimento dei servizi, simbolo di civiltà e solidarietà», annuncia Giampietro Antonini di Usb che ha invitato in via Poerio anche i candidati sindaco per un confronto sui tagli ai servizi sociali con gli operatori di cooperative e Fondazione che lamentano anche riduzioni di orario di lavoro e, di conseguenza di stipendio.

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