Servizi a prezzi stracciati Rilasciate sempre le ricevute

Bigodini in testa e applicazioni per le extension in fila sul piano di lavoro e pronte per essere applicate. Alle 18 di martedì, un giorno solitamente di quelli fiacchi, era pieno il salone «Sole...

Bigodini in testa e applicazioni per le extension in fila sul piano di lavoro e pronte per essere applicate. Alle 18 di martedì, un giorno solitamente di quelli fiacchi, era pieno il salone «Sole Rosso» di via Piave e non è difficile crederlo, a leggere i prezzi pubblicizzati in vetrina. Per le signore: shampo e piega 9 euro, taglio, shampo e piega 12 euro, piega mossa sempre 12 euro, permanente e piega 24 euro. Per i signori: shampo e taglio 10 euro, per i bambini 7. Prezzi scontatissimi, possibili proprio grazie ai “risparmi” derivanti dalle assunzioni in nero. Tra i clienti del salone c’erano cinesi, molti stranieri residenti nell’area della stazione ferroviaria, ma anche signore mestrine.

Un altro aspetto da sottolineare: la titolare cinese del salone emetteva regolarmente le fatture ai clienti e in quest’aspetto è anche possibile vedere un passo avanti nel percorso di legalità avviato nel corso dell’ultimo anno nell’area di via Piave. Va detto inoltre che, dopo i settori della ristorazione e del tessile, i saloni di bellezza e di acconciatura da un lato, e le imprese di costruzioni dall’altro, sono le nuove frontiere del business della comunità cinese nel Veneto. In particolare a Mestre parrucchieri e parruchiere cinesi hanno fatto la loro comparsa alla fine del 2009 tra via Piave e via Cavallotti. Il «Sole Rosso» è stato tra i pionieri, anche se non è certo che la gestione, nel corso degli ultimi anni, sia sempre stata la stessa. «Sono venuta a farmi tagliare qui i capelli per provare, per curiosità – raccontava una cliente alla Nuova nel novembre del 2009 – e poi ci sono tornata perché mi trovo bene».

In passato i prezzi stracciati praticati dai parrucchieri cinesi sono stati al centro delle polemiche dei colleghi italiani, che li considerano «fuori mercato» e accusano alcuni parrucchieri cinesi di praticare prezzi «fuori mercato». (f.fur.)

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