Sequestrati altri quattro barchini

Chioggia. Sono tre drifting e un breeze con motori fino a 225 cavalli. La finanza ha multato i pescatori
IMBARCAZIONE TIPO DRIFTING MARCA
IMBARCAZIONE TIPO DRIFTING MARCA

CHIOGGIA. Quattro barchini sotto sequestro e in procinto di essere confiscati e tre dei loro proprietari multati e segnalati alla Città metropolitana per eventuali altri provvedimenti.

È l’ultimo bollettino della “guerra dei molluschi” in laguna, tra i pescatori abusivi, da una parte, e la guardia di finanza, dall’altra. Il confronto tra gli uni e gli altri, questa volta, non si è giocato come un inseguimento a folle velocità tra bricole e canali, come è avvenuto alcuni giorni fa, con il conseguente ferimento di un pescatore, ma solo perché la riva era troppo vicina alle imbarcazioni. Fosse stato per i motori, la corsa sul filo dei 60 nodi si poteva fare, eccome. Tutto è cominciato quando, attorno alla mezzanotte di due giorni fa, la vedetta del finanza ha avvistato quattro barche che, nella zona di Sottomarina vecchia, si stavano dirigendo verso una darsena “a lento moto”. Le Fiamme gialle si sono dirette verso di loro, per un controllo, con il lampeggiante blu acceso, ma i barchini hanno accelerato e hanno raggiunto rapidamente la darsena, allontanandosi a piedi. I militari, al loro arrivo, hanno trovato le barche con le chiavi ancora inserite, il radar acceso e perfino un borsello con un cellulare lasciato a bordo. C’erano, inoltre, attrezzi per la pesca alle vongole veraci, e il fondo delle barche era bagnato e con alcuni gusci di vongole sparsi. Tutto faceva pensare, insomma, a una pesca recente di molluschi e a un veloce allontanamento per non dover dare spiegazioni. Tanto più che le barche erano attrezzate con motori di una certa potenza: due drifting avevano ciascuno due motori da 125 cavalli, il terzo drifting uno da 150 e la quarta barca, un breeze, due motori da 225 cavalli. I militari, quindi, le hanno sequestrate e portate agli ormeggi della caserma. Il giorno dopo, cioè ieri, tre persone, i proprietari dei drifting, si sono presentati negli uffici del Comando, reclamando le barche. I tre sono stati identificati e nessuno di loro è risultato titolare di licenza di pesca, come pure nessuna delle barche compare negli elenchi delle imbarcazioni professionali. Sono stati, quindi, sanzionati (duemila euro) e segnalati alla Città metropolitana anche perché la motorizzazione delle barche sembra essere eccessiva per il diporto e, secondo le ultime norme, potrebbero scattare anche la denuncia penale e la confisca dei mezzi.

Diego Degan

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