Sequestrata la piscina abusiva dell’hotel Villa Park, 7 indagati

BIBIONE. Piscina costruita in un’area demaniale all’interno dell’hotel Villa Park di via delle Viole 7, a Bibione Pineda: scatta il sequestro. Indagate dalla Procura di Pordenone 7 persone, soci della struttura, tra cui l’ex presidente del Portogruaro calcio in serie C e serie B, Francesco Mio e l’ex calciatore, Gianmario Specchia, genero di Mio. «Per motivi a noi sconosciuti non era stato completato il condono in merito alla realizzazione della piscina. Abbiamo affidato tutta la pratica al nostro geometra di fiducia che farà seguire la vicenda da un legale», riferisce Specchia, «io, mio suocero e le altre persone indagate siamo tranquilli». L’accusa di cui Mio, Specchia e gli altri soci del Villa Park dovranno rispondere è quella di occupazione abusiva di demanio, un reato punito dall’articolo 1161 del Codice della Navigazione.
Ancora nel 2017 erano scattati i controlli degli agenti della Guardia costiera di Caorle, che avevano scoperto un’area di 900 metri quadrati di proprietà del demanio, nell’area del Villa Park. Su quella zona sorge anche una piscina fatta costruire all’interno di un contesto paesaggistico particolare, caratterizzato dalla presenza di alcuni pini. Gli agenti avevano trasmesso un rapporto alla Procura di Pordenone, poi studiato dal pubblico ministero Pier Umberto Vallerin.
Ieri mattina il Gip Rodolfo Piccin ha disposto il sequestro preventivo della piscina, realizzata utilizzando placche di legno lavorato. Secondo Gianmario Specchia il sequestro sarebbe stato applicato però solo a una parte della struttura: «Due terzi della piscina sono sotto sequestro, sostiene l’ex calciatore, «un terzo invece è agibile. Crediamo che questa situazione si risolverà presto».
L’hotel Bibione Villa Park è una struttura concepita per il turismo delle famiglie, ed è dotato di parcheggio privato, rete wifi, noleggio biciclette con seggiolini per i bambini, piscina attrezzata con lettini e sdraio. Le camere sono tutte dotate di aria condizionata autonoma, televisione, frigobar, cassaforte, bagno interno con doccia e asciugacapelli, nonché di terrazzino privato vista parco. Francesco Mio, che non è alla prese con la prima vicenda giudiziaria, è erede di Dino Mio, il fondatore dell’omonima azienda di arredamento, la “Mio Dino”, conosciuta a livello nazionale.
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