Senza “MestrEuropa” e i sapori a settembre resta solo la politica

Dall’8 all’11 settembre ritorna il Festival di attualità e cultura che sarà allargato in varie zone della città Politologi, filosofi, economisti a confronto: ma ci sarà spazio anche per fumetti e il libro di De Gregori
Di Marta Artico

Che lo si chiami Settembre Mestrino o Le Città In Festa, il risultato cambia poco, sarà comunque orfano delle due iniziative che catalizzavano visitatori nel "salotto cittadino", MestrEuropa e la Piazza dei Sapori. A fare la parte del leone però, nel mese amato dai mestrini e dedicato al patrono della città (allargato anche alle Municipalità), sarà il Festival della Politica, che ritorna per il sesto anno consecutivo con un tema più che mai attuale: l'insicurezza diffusa, la paura del terrorismo e dell'immigrazione, i drammatici processi globali che stanno scuotendo il mondo in questi mesi. Ieri pomeriggio la conferenza dei servizi operativa sul cartellone di settembre, alla quale hanno partecipato tutti gli uffici a vario titolo coinvolti e i portatori di interesse. Iniziative sono in programma in piazza Pastrello a Favaro, a Zelarino, in piazza Mercato a Marghera, come in centro città. Ritornano eventi collaudati in questi mesi, come i mercatini sotto i portici di via Palazzo, ed entrano in scena nuovi appuntamenti come quelli che si terranno a Forte Marghera, di musica e non. Tra le new entry anche "Un volto per fotomodella" targato eVentia, l'associazione nata lo scorso anno per promuovere appuntamenti e intrattenimento nel veneziano. Se il cartellone si apre domani con il Festival Show, a settembre l'attrattore principale sarà il Festival della Politica in programma dall'8 all'11 con la preapertura il 7 settembre, che porterà in città un format che in questi anni ha dimostrato di attrarre migliaia di persone.

«Un Festival di cultura della politica fuori dalle polemiche quotidiane», spiega il suo patron e direttore, Nicola Pellicani. «Per i battibecchi basta accendere la tivù, noi ci poniamo come obiettivo quello di dare il nostro contributo a decifrare meglio il caos che abbiamo di fronte. È un format che funziona, per rivitalizzare un centro che soffre sempre di più e mi auguro di riuscire a catalizzare migliaia di persone con la voglia di ascoltare ragionare e discutere di politica».

Festival allargato a varie zone della città, il tendone come due anni fa in piazzale Candiani, e poi spazio a dibattiti, reading, incontri, presentazioni dislocate in diverse postazioni oltre a piazza Ferretto, e angoli suggestivi come piazzetta Pellicani e Battisti. Il Festival della Politica 2016 è dedicato a una riflessione a tutto campo sul quadro quanto mai incerto e fragile che sta attraversando l'Occidente, in preda ad uno squilibrio generale che sembra minare alle radici tanto il mondo della politica quanto quello dell'economia, tanto il tessuto sociale quanto quello culturale. A raccolta alcune tra le menti più vivaci e acute della cultura italiana contemporanea: politologi, filosofi, giornalisti, storici, economisti. Da Gad Lerner a Umberto Curi, Ilvo Diamanti, Ezio Mauro, Massimo Cacciari, Marcello Veneziani, Ernesto Galli della Loggia, Angelo Panebianco. È atteso Francesco De Gregori per presentare la sua autobiografia. Sarà questa la cornice dei dibattiti (e delle lectio magistralis, una novità dell'edizione 2016) che formeranno le sezioni principali del Festival, cui si aggiungeranno le sezioni speciali, che proporranno percorsi inediti di approfondimento: lo Spazio Shakespeare, la sezione dedicata al fumetto (con Milo Manara e Vittorio Giardino), e ancora la tradizionale sezione dedicata alla discussione delle novità editoriali.

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