Senza esito l'incontro col Comune

Santa Margherita, i plateatici restano bloccati
Gli esercenti di campo Santa Margherita in Comune
Gli esercenti di campo Santa Margherita in Comune
 Ricevuti dal vicesindaco Sandro Simionato i gestori dei quattro locali di Santa Margherita a cui mercoledì erano stati sequestrati i plateatici. L'incontro svoltosi a Ca' Farsetti a porte chiuse è durato un'ora, senza però sortire l'esito auspicato dai commercianti. «I plateatici oggetto del sequestro da parte dei vigili urbani sono abusivi -, ha detto il vicesindaco a conclusione del colloquio - «e tali rimarranno finché non sarà ultimata la ridistribuzione dello spazio pubblico di Santa Margherita». All'incontro erano presenti i gestori del caffè Al Fontego, dell'osteria Alla Bifora, del ristorante Dò Torri e del bar Mood. A fare da spalla ai commercianti nell'atrio di Cà Farsetti cartelli dai messaggi graffianti. Il riordino di campo Santa Margherita, dunque, sospende ogni precedente assegnazione, compresi i cosiddetti pianini del 2009. «E' appellarsi ad assegnazioni inesistenti non aiuta nessuno, anzi genera confusione», ha chiosato Sandro Simionato. Di certo i quattro commercianti sono inclusi nella graduatoria di assegnazione dei plateatici. Ma il problema adesso si sposta sui tempi di attribuzione del suolo pubblico. Sulla lunghezza dei tempi non si è fatta una previsione certa, «ma non sembrano brevi». A pesare sulla ampiezza dei tempi d'assegnazione c'è anche il ricorso al Tar impugnato da tutti i commercianti di Santa Margherita contro l'ordinanza del sindaco riguardo alla chiusura anticipata a mezzanotte degli esercizi pubblici della zona. Il vicesindaco si è comunque «impegnato a snellire per quanto possibile gli sviluppi burocratici». Promessa fatta anche in ragione del volto umano della faccenda. Infatti la prima conseguenza del sequestro, e del mancata restituzione dei plateatici, è il licenziamento del personale che in queste ora è in sovrannumero. Soprattutto vista la diminuzione della frequenza dei clienti e della pesante riduzione dell'orario di servizio. Tanto che Andrea Mehanna, proprietario de Al Fontego, portava con sé copia di quattro lettere di licenziamento del proprio personale, pronto a consegnarle al vicesindaco. «In un momento di grave crisi economica - ha osservato il proprietario - ci spingono a ridurre il lavoro che invece ci sarebbe e quindi siamo costretti a licenziare persone che di certo non troveranno nuovi posti di lavoro». Il legale di Andrea Mehanna, Raffaella Boscolo, ha consegnato al Comune un'istanza per riottenere i beni sequestrati, 12 tavolini, per evitare di pagare l'affitto dello spazio dove il materiale è stipato.

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